ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Addio a Rosita Missoni. Una vita “tessuta” guardando al futuro

Con il marito Ottavio ha creato un brand simbolo del made in Italy. Nata a Golasecca, ha mantenuto un legame profondo con la "sua" terra.

Con il marito Ottavio ha creato un brand simbolo del made in Italy. Nata a Golasecca, ha mantenuto un legame profondo con la "sua" terra.

Con il marito Ottavio ha creato un brand simbolo del made in Italy. Nata a Golasecca, ha mantenuto un legame profondo con la "sua" terra.

Una vita a colori, quelli degli straordinari intrecci di fili creati nei tessuti che diventavano arte rivoluzionando il mondo della moda: ieri si è spenta a 93 anni Rosita Jelmini Missoni, riunita per l’eternità al marito Ottavio, il loro filo riannodato per sempre, una coppia nella vita e nell’impresa, una storia unica, inimitabile, intessuta di passione, coraggio, fantasia, talento. Rosita Missoni era nata a Golasecca ed era cresciuta in una famiglia di artigiani tessili, nel 1948 l’incontro a Londra con Ottavio Missoni, allora giovane promessa dell’atletica, in gara alle Olimpiadi, nel 1953 il matrimonio e la creazione del primo laboratorio a Gallarate, destinato a diventare uno dei marchi più prestigiosi al mondo, poi il trasferimento a Sumirago, con la realizzazione della casa e della fabbrica, il cuore del marchio Missoni.

Ricordava così Rosita la scelta del paese nel Varesotto: "In quegli anni tutti andavano in città, mentre Ottavio mi portò a vedere un terreno agricolo tra i vigneti e con una vista meravigliosa sul Monte Rosa. Mi disse, qui costruiamo la nostra fabbrica, a Milano se vogliamo ci andiamo per il weekend". Il sogno si realizza, nel verde la casa e la fabbrica da cui escono gli intrecci colorati delle maglie che conquistano il mondo. Un legame profondo con il paese e con il Varesotto, lo aveva ricordato lei stessa nel maggio 2014 ricevendo a Varese la Girometta d’Oro, prestigioso riconoscimento della Famiglia Bosina, aveva detto in quell’occasione con parole commosse: "Lo ricevo a Varese, in questa terra che è la mia terra, il Varesotto. E sono contenta. Qui c’è la mia vita, io sono di Golasecca, qui il lavoro con mio marito Ottavio, le soddisfazioni. Anzi noi siamo sempre stati convinti che la ragione della nostra longevità come coppia, come azienda, la forza della nostra alleanza fosse proprio questo territorio dove abbiamo deciso di vivere e lavorare. È una terra meravigliosa". E quel premio aveva avuto da parte di Rosita Missoni, donna di grande umanità, una dedica particolare, ad una dipendente, suo braccio destro per decenni, assunta ragazzina a 14 anni. Il premio occasione per ricordare con gratitudine tutte le persone che avevano lavorato nella fabbrica a Sumirago. " Mi commuovo – aveva rivelato – quando incontro dipendenti in pensione che mi dicono “Grazie signora Rosita, sono stati anni meravigliosi”".

Rosita Missoni guardava al futuro e ai giovani ai quali, diceva, bisognava trasmettere la passione per il lavoro e insieme investire sull’istruzione, spingendoli "ad imparare l’inglese, la lingua del mondo". Nel 2015 lo straordinario omaggio alla Maison Missoni al MaGa, il museo d’arte contemporanea a Gallarate, la mostra " "Missoni, l’arte, il colore", nel novembre 2021 per i 90 anni della stilista la festa di compleanno a sorpresa nella Sala degli Arazzi, con i familiari e i dipendenti, tra i colori e le trame tessili che hanno rivoluzionato e illuminato il mondo della moda. Rosita Missoni si è spenta ieri, a due giorni dall’anniversario della tragica morte del figlio primogenito Vittorio: era il 4 gennaio 2013, a bordo di un aereo da turismo che si inabissò nelle acque dell’arcipelago di Los Roques in Venezuela. Profondo il cordoglio nel Varesotto per la scomparsa di Rosita Missoni.

Ha scritto Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese: "Tutta Confindustria Varese si stringe intorno alla famiglia Missoni e a tutta l’azienda per la scomparsa di Rosita, una delle più grandi imprenditrici del nostro territorio e della nostra storia industriale, fondatrice, insieme al marito Ottavio, di un brand tra i principali simboli del Made in Italy nel mondo e del saper fare impresa. Rosita è stata un esempio e un’icona di caparbietà, lungimiranza, visione, creatività, estro, organizzazione, attaccamento alle proprie radici. Perdiamo una figura straordinaria della nostra imprenditoria, le cui capacità rimarranno un punto di riferimento e motivo di ispirazione per la nostra industria tessile e della moda. E non solo".