Influenza, in Lombardia un piano da 2,8 milioni di vaccini

La campagna prenderà il via il 19 ottobre: si partirà dalle categorie più fragili. La Regione: avremo eccedenze per aiutare le farmacie

La campagna a favore del vaccino antinfluenzale promossa dai medici

La campagna a favore del vaccino antinfluenzale promossa dai medici

Milano, 9 ottobre 2020 - La campagna antinfluenzale in Lombardia comincia il 19 ottobre: nell’ordine saranno vaccinati i “fragili”, gli ospiti delle Rsa, gli over 65, i bambini “fragili” e fino a 2 anni, i 60-64 enni più esposti, i due-seienni, gli operatori sanitari e il resto della fascia 60-64. E la parte difficile, chiarisce il direttore generale del Welfare Marco Trivelli, non sono le forniture ma la capacità di vaccinare, in quattro o cinque settimane e garantendo il distanziamento antiCovid (si utilizzeranno anche palazzetti dello sport, centri civici, consultori per le donne incinte), quei 2,7 milioni di lombardi che rappresentano il target della copertura gratuita e facoltativa nell’anno pandemico.

"Ma superare il 60% sarebbe già un risultato notevole", avverte Trivelli, dato che nel 2019 meno di metà degli aventi diritto lombardi si era vaccinata: gli over 65 (unica categoria con un obiettivo fissato dal Ministero della Salute nel 75%, e mai raggiunto) avevano aderito al 49% e i "soggetti a rischio" per salute o professione (inclusi gli operatori sanitari) al 48%, per un totale di 1.325.046 dosi gratuite somministrate. Quest’anno la richiesta ministeriale di estendere l’offerta ai 60-64 enni e ai bambini dai sei mesi ai sei anni porta la platea potenziale a 3 milioni 874.744 lombardi, di cui 2.702.527 nelle “vecchie“ categorie (2.307.527 over 65 e 400mila soggetti “a rischio”, di cui la Regione s’è data l’obiettivo di vaccinare l’80%), e 1.172.217 nelle nuove: 630.764 lombardi tra i 60 e i 64 anni, con un obiettivo del 50%, e 541.453 da sei mesi a sei anni, con un target del 75%.

Il fabbisogno totale è di 2.768.367 vaccini, e la Regione, sottolinea Trivelli, ne ha già acquistati 2.884.000, di cui 792mila in consegna a ottobre (con 140mila dosi di antipneumococco) e 2 milioni 92mila a novembre (insieme a 50mila antipneumococcici per le Rsa). "L’inizio delle vaccinazioni non è una gara tra le Regioni – sottolinea il dg –. A noi non interessa se altri partono qualche giorno prima ma arrivare “coperti“ a fine aprile". "La copertura dura alcuni mesi, perciò non bisogna vaccinarsi troppo presto – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, tra i fondatori della rete InfluNet che studia l’andamento delle influenze –. Si è sempre raccomandato di farlo entro fine dicembre". Se il Ministero quest’anno ha chiesto di anticipare, sottolinea il virologo, è per tener liberi gli ospedali e il campo da sintomi che complicano la diagnosi del Covid; ma queste esigenze di sanità pubblica, aggiunge, "si scontrano con l’organizzazione a livello mondiale" della produzione di vaccini, pianificata in epoca pre-pandemica. Senza prevedere la superdomanda pubblica che li ha resi anche introvabili per le farmacie che li vendono a chi non ha diritto all’antinfluenzale gratis: circa un milione di dosi in Italia l’anno scorso, contro 11 milioni acquistati dalla sanità pubblica, "di cui 2 o 3 non somministrati". "Probabilmente anche quest’anno avremo un’eccedenza – osserva il dg Trivelli – e a fine novembre potremo aiutare le farmacie".