
Mola eredità è di quelle pesanti, perché una storia ultracentenaria non si riscrive in poche settimane. Ma è paradossale quanto sta...
L'eredità è di quelle pesanti, perché una storia ultracentenaria non si riscrive in poche settimane. Ma è paradossale quanto sta accadendo a Brescia dal giorno del fallimento delle “rondinelle“ di Cellino, salvatesi sul campo e poi estromesse dal Palazzo dopo pasticci vari. La confusione ha “spaccato“ la piazza, fra nostalgici e realisti. Il risultato è che sulla carta sono addirittura tre i club pronti a nascere sulle ceneri del Brescia Calcio.
La prima realtà è quella presentatasi ieri pomeriggio a Palazzo della Loggia, ovvero l’Union Brescia, società guidata da Giuseppe Pasini, iscritta regolarmente alla Serie C: la soluzione più concreta e credibile per la continuità sportiva e legale, visto che il titolo dalla Feralpisalò verrà trasferito a Brescia (fra non pochi mugugni dei supporter gardesani) col relativo cambio di denominazione.
Il secondo club vedrebbe addirittura il ritorno in campo proprio di Massimo Cellino, che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla sua idea e sta cercando di iscrivere (entro oggi) una nuova squadra in Eccellenza, con l’obiettivo di risalire dalla base. Un progetto utopistico e che innesca dubbi e malumori fra tifosi e le stesse istituzioni, vista l’esperienza recente e perché priva di un forte radicamento sul territorio.
E poi c’è la novità annunciata solo quattro giorni fa: è nato infatti Calcio Brescia 1911 ASD, una nuova associazione sportiva dilettantistica promossa da Alessandro Lucà, un terzo team che vuol ripartire dall’Eccellenza nel nome della storia e dell’identità bresciana, quella iniziata nel 1911 e portata avanti da campioni come Baggio, Guardiola, Pirlo, Caracciolo e Bisoli, ma soprattutto da una tifoseria che non ha mai smesso di credere nei propri colori. "Non è un’iniziativa calata dall’alto, ma il frutto di un percorso nato dal basso dopo il 6 giugno, quando è diventato evidente che la storia rischiava di finire". Calcio Brescia 1911 ASD si propone come l’unica vera erede morale della tradizione, con alle spalle un gruppo di investitori e dirigenti pronti a sostenere il progetto. Tre realtà diverse, con storie diverse. Il tempo dirà chi ha ragione. L’importante è non giocare con la passione dei tifosi. Sarebbe imperdonabile.
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