LUCA MARINONI
Sport

Brescia Calcio: Futuro Incerto tra Progetti e Sfide Legali

Il mancato pagamento degli adempimenti amministrativi mette a rischio il futuro del Brescia Calcio. Possibili soluzioni in discussione.

I tifosi del Brescia hanno manifestato la loro rabbia per la situazione sotto lo stadio

I tifosi del Brescia hanno manifestato la loro rabbia per la situazione sotto lo stadio

Quale futuro per il Brescia? Il mancato pagamento degli adempimenti amministrativi previsti per il 6 giugno, di fatto, ha tolto la società biancazzurra dal calcio professionistico e aperto la strada alle innumerevoli ipotesi che possono far ripartire le Rondinelle. In questo momento nel quale stanno circolando le voci più disparate, sono soprattutto due i punti da prendere in esame. Il primo porta al “tavolo” che oggi verso le 19 si terrà a Palazzo Loggia. L’organizzazione è del Comune di Brescia che spera di poter coinvolgere almeno una delle tre società bresciane di serie C (FeralpiSalò, Ospitaletto e Lumezzane) per mantenere il calcio in città. In tal senso i due “richiami” principali sono legati allo Stadio Rigamonti e, soprattutto, alla possibilità di condurre finalmente in porto il progetto per la costruzione del nuovo impianto del quale si parla da decenni.

La sindaca Laura Castelletti e l’assessore allo sport Alessandro Cantoni proveranno a convincere Giuseppe Pasini, presidente della FeralpiSalò, Lodovico Camozzi, patron del Lumezzane, e il massimo dirigente dell’Ospitaletto, Giuseppe Taini (che sarà accompagnato dai Musso, padre e figlio) a “sposare” il progetto: traslocare la loro squadra dalla provincia alla città. Una proposta allettante per svariate ragioni, ma che, in realtà, trascura quanto sono riuscite a costruire in questi anni le tre società. È possibile che i sodalizi, saliti in serie C a prezzo di tanti sacrifici, decidano di abbandonare il loro territorio solo per il fascino di poter fare calcio davanti ad un pubblico potenzialmente molto superiore? Altra opzione è la possibilità di creare “ex novo“ una società che rilanci la storia ultracentenaria del Brescia. In questo caso, però, bisognerebbe trovare gli imprenditori disposti ad accollarsi l’onere di dare vita e garantire poi la necessaria continuità ad una nuova società che potrebbe ripartire dall’Eccellenza (o, forse, dalla D). Un impegno che, pur senza trascurare la disponibilità più volte manifestata da Daniele Scuola (Dac), non sembra mai avere avuto grande presa tra gli imprenditori bresciani. Per completare il quadro bisogna aggiungere le indiscrezioni che riguardano la posizione dell’ormai ex patron Massimo Cellino, il quale ha deciso di non onorare gli adempimenti che avrebbero permesso alle Rondinelle di iscriversi alla nuova stagione. A questo punto quale sarà la decisione finale sul ricorso in Corte d’Appello fissato per domani contro la penalizzazione di 8 punti? Lo stesso imprenditore sardo, che ha fatto capire di non avere ricevuto proposte adeguate in merito alla cessione del club, sembra intenzionato a dare il via ad una “guerra” contro il sistema calcio. Dopo aver chiesto invano una deroga del termine per gli adempimenti amministrativi, Cellino permetterà che i libri del club vengano portati in tribunale o studierà nuove mosse?

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