
Ardon Jashari, 22 anni, in azione lo scorso febbraio nella gara di ritorno dei playoff di Champions League contro l’Atalanta
Quando ieri a metà pomeriggio Max Allegri ha lasciato Casa Milan, dopo due ore e mezzo di incontro con la dirigenza del club, potevano essere molteplici i pensieri nella testa del tecnico livornese. Sono giorni caldi e di silenzi, inconsueto per un uomo vulcanico nella comunicazione, ma anche di attività frenetiche. Allegri ha ripreso il suo posto a Milanello e nelle attente valutazioni con il ds Igli Tare ha sostanzialmente bocciato una rosa reduce da una stagione fallimentare, in Italia e in Europa. In questa estate che si preannuncia infinita saranno una quindicina le operazioni di mercato, con almeno cinque o sei giocatori da inserire al fianco del primo colpo, ufficiale dopo il Mondiale per Club, Luka Modric. Il tutto con un budget figlio delle cessioni che supererà abbondantemente i 110 milioni di euro.
Chiari gli obiettivi, sempre che Mike Maignan tenga effettivamente il suo posto tra i pali: un terzino sinistro (in attesa che per Theo Hernandez si riapra il fronte con l’Atletico Madrid) e uno a destra (per l’ormai ex Kyle Walker si è fatto avanti il Fenerbahce), un centrale di difesa (con Tomori o Thiaw in uscita), uno o due centrocampisti centrali oltre all’ex Madrid, e una punta. Il centrocampo diventa il punto dolente e quello più denso di notizie. Riposto da tempo il reparto da sogno che riportò lo Scudetto in rossonero dopo 11 anni, lo stato dell’arte attuale è desolante visto il passaggio di Tijjani Reijnders al Manchester City. Ad oggi, al fianco di due certezze come Christian Pulisic e Youssouf Fofana, ci sono Yunus Musah sulla strada di Napoli, l’oggetto misterioso Warren Bondo e Ruben Loftus-Cheek.
Igli Tare guarda al mercato estero (il progetto di un’anima italiana è già finito in soffitta?), e riscopre quella Svizzera che gli portò in dote la sua prima vera scelta tecnica ai tempi della Lazio, Vladimir Petkovic. Allegri punta ad oggi su un centrocampo a tre, Granit Xhaka resta la primissima scelta, nonostante in queste ore si parli più del connazionale Ardon Jashari. Il giocatore del Leverkusen è il prescelto per stazionare davanti alla difesa, con Fofana a fare legna e Modric a collegare i reparti. Ma di questi tempi serve anche freschezza, pur in un team che giocherà solo in Serie A. E allora ecco che il passaporto svizzero può prendere piede come due anni fu con quello statunitense. Jashari vale oltre trenta milioni di euro, ma è giocatore in ascesa, anche se il Bruges richiama l’infinita trattativa del duo Maldini-Massara per Charles De Ketelaere. Nel caso, si spera di chiudere più in fretta e con maggiori fortune.
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