
Lecco, la rabbia e l’orgoglio Di Nunno: "Mercato congelato"
di Fulvio D’Eri
Il Lecco tra le vicende giudiziarie e quelle di campo si sta allenando con profitto a Saint Vincent agli ordini di mister Luciano Foschi. Sospeso nel limbo, tra una serie B che sente (giustamente) sua per averla conquistata sul campo e l’esclusione decretata (per ora) dal Coni (con ricorso al Tar del Lazio da discutere a breve), il Lecco cerca di isolarsi e di pensare… positivo. "I ragazzi sono concentrati e stanno lavorando al meglio - ha detto Luciano Foschi dal ritiro -. La location ci permette di stare lontani da quelle vicende che ci possono o potrebbero condizionare".
Tutto giusto, tutto corretto. Ma in queste condizioni, senza avere cioè la certezza assoluta di poter disputare la B, è difficilissimo anche per gli uomini di mercato del Lecco operare delle scelte. "Per noi l’incertezza sul futuro è un fattore penalizzante - spiega patron Paolo Di Nunno - perché finché non avremo l’ufficialità dell’approdo in B non possiamo praticamente operare sul mercato. Per la B ci vogliono 4 acquisti di giocatori importanti, di categoria, per puntellare una squadra in cui ci sono state tante conferme".
Ma torniamo al ricorso al Tar. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato dichiarazioni pro Lecco. In pratica il numero uno della federcalcio ha detto che è "un’immagine strana quella del Lecco in Terza categoria e del Brescia in B: è stato lanciato un messaggio contrario ai valori dello sport…". Un bell’assist, se lo aspettava? "Si, anche lui è consapevole che noi i playoff li abbiamo vinti e che abbiamo il diritto di giocare in B. Punto. Il merito sportivo deve avere la meglio su… un cavillo burocratico. Noi siamo fiduciosi nel ricorso al Tar che è stato già depositato e che verrà discusso il prossimo 2 agosto".
Nei giorni scorsi ha parlato di un nuovo possibile socio, al suo fianco nella prossima stagione. "Solo se sarà serie B. E’ gente che ha voglia di investire nel calcio italiano ma è chiaro che tutto dipende dal nostro approdo nella serie cadetta".
Il Lecco ricorrerà al Tar e, eventualmente se non dovesse avere una risposta positiva, al Consiglio di Stato per "far valere le sue ragioni". "Il Tar dovrà darci ragione" è il mantra del patron Paolo Di Nunno ed è la convinzione di tutto il mondo sportivo italiano. Una città intera e una tifoseria molto appassionata attendono con ottimismo ma col fiato sospeso la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.
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