
Mike Maignan e, sullo sfondo, Pierre Kalulu e Theo Hernandez
"Avevo acquistato Roberto Baggio. Ma a un certo punto arriva la telefonata di Gianni Agnelli. L’Avvocato spedisce un elicottero della Fiat ad Arcore, salgo con Berlusconi e ci portano a Torino. Capisco che Berlusconi ci sta ripensando e perdo il controllo. Alla fine, in nome delle buone relazioni, il presidente decide di rinunciare a Baggio". Anno 1990, narratore Adriano Galliani: trattasi della “Santa Alleanza“ tra Juventus e Milan. Una sorta di patto calcistico tra due società vincenti, per non far schizzare all’insù i prezzi. Un gentlmen’s agreement all’insegna della non belligeranza. Che potrebbe, in qualche modo, tornare d’attualità.
Lontani i tempi del prestito di Christian Abbiati ai bianconeri, una forma di indennizzo per l’infortunio subito da Gianluigi Buffon durante il Trofeo Berlusconi. O della ritirata juventina dalla trattativa per Carlitos Tevez, a un passo dal Milan nel gennaio 2012, con tanto di foto dell’argentino a tavola con Galliani: trattativa poi saltata (e Tevez alla Juventus nell’estate 2013). Meno lontani i tempi dei cambi di maglia, dopo quelli storici di Andrea Pirlo da una parte e Filippo Inzaghi dall’altra, su tutti, senza dimenticare proprio Roberto Baggio e Gonzalo Higuain, o Edgar Davids e Lorenzo Bonucci, fino a Carlo Ancelotti. In panchina, peraltro, l’anno scorso Thiago Motta era stato avvicinato anche dal Diavolo. Mentre quest’inverno Fikayo Tomori era sembrato molto vicino al trasferimento a Torino per riformare la coppia dell’ultimo scudetto rossonero con Pierre Kalulu. In Supercoppa, però, Conceiçao lo aveva rilanciato. E anche i discorsi con il Tottenham non erano andati in porto. Interessamenti che potrebbero tornare di moda. Proprio Kalulu, peraltro, è stato recentemente riscattato dalla Juventus (14 milioni più 3 di bonus). Inaugurando, forse, una sessione nel segno dell’asse Milanello-Continassa.
Magari con una sorta di scambio tra patate bollenti: tradotto, Dusan Vlahovic e Theo Hernandez, entrambi in scadenza a giugno 2026. Non tira affatto aria di rinnovo tra il serbo e i bianconeri: il Fenerbahce sarebbe pronto a sborsare 30 milioni per il 25enne, sbarcato a Torino non a caso negli anni di Massimiliano Allegri. Max avrebbe chiesto esplicitamente un centravanti e tra i due, che si sfidavano a segnare dalla bandierina a fine allenamento tra sfottò e risate, ci sarebbe stato anche qualche contatto recente. A pesare (e non poco) l’ingaggio dell’attaccante: lo scatto previsto sul contratto, quest’estate, lo porterà a 12 milioni a stagione. Aria ben peggiore tra Theo Hernandez e il Milan. Il francese, dopo l’accordo tra i rossoneri e l’Al Hilal per 30 milioni più 5 di bonus, ha rifiutato gli arabi (stessa cosa, a gennaio, col Como) e si è proposto all’Atletico Madrid: trattativa saltata. La pista bianconera era emersa già durante la direzione di Giuntoli. E potrebbe non essere ancora tramontata.
Incrocio difficile, invece, quello con protagonista Andrea Cambiaso: tra i preferiti proprio per la sostituzione di Theo Hernandez, ma qualche mese fa valutato 80 milioni di fronte alla corte del City. "Qui sento la fiducia di tutti, sto bene e non ho mai chiesto di andare via", le recenti parole dell’esterno. Chi l’avrebbe chiesta è invece Mattia Perin: il 32enne, fermo da febbraio per l’operazione al dito di una mano, non fa parte della spedizione bianconera al Mondiale per club. Una telefonata con il vice di Allegri, l’ex portiere Marco Landucci, potrebbe ben esserci stata.
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