
Henrik Mkhitaryan, 36 anni, quarta stagione con la maglia dell’Inter, club col quale ha vinto uno Scudetto
Il dilemma verso Torino sarà ancora quello. Henrikh Mkhitaryan e Petar Sucic, fatti salvi eventuali imprevisti nei prossimi giorni, si giocano la maglia nel centrocampo dell’Inter come interno a sinistra del regista. I due hanno giocato insieme contro il Torino, poi il giovane croato si è preso il posto da titolare contro l’Udinese, non riuscendo a replicare la prova di qualche giorno prima. Fotografia della sua gara: una rincorsa su Davies senza riuscire a commettere fallo e cadendo rovinosamente sul terreno di gioco, azione dopo la quale Chivu lo ha richiamato in panchina per fare spazio proprio all’armeno.
Sucic ha dalla sua la freschezza, anche se rispetto al compagno di squadra sta affrontando gli impegni con la nazionale (oggi il Montenegro dopo aver già battuto le Far Oer). Mkhitaryan si è ritirato anni fa dalla rappresentativa e venerdì ha segnato un gol nel 3-1 inflitto in amichevole al Padova. Ha potuto allenarsi e potrà farlo ancora ad Appiano, senza dover passare dalle gare con l’Armenia e ha dalla sua l’esperienza da grandi partite, avendone disputate a decine. Certo, i bianconeri non gli portano benissimo: due vittorie complessive in sedici scontri diretti con la Signora, segnando due volte (una con la Roma).
Sucic, al contrario, non ha mai incontrato la Juventus nella sua giovane carriera, per lui sarebbe una “prima“ in una sfida sentitissima e che già riveste un valore fondamentale anche in termini di classifica. Sebbene si sia solo alla terza giornata di campionato, infatti, perdere a Torino vorrebbe dire per l’Inter andare a -6 dai ragazzi di Tudor e forse anche da Roma e Napoli, qualora dovessero vincere nelle rispettive sfide. Anche per questo i favori vanno leggermente dalla parte di Mkhitaryan, che potrebbe avvertire meno la “pesantezza“ del pallone e il calore del palcoscenico avverso, in un confronto storicamente pieno di polemiche.
Ancor più complicato sembra un inserimento di un giocatore differente, perché in un momento di instabilità dato dai risultati altalenanti, Chivu ha bisogno di affidarsi alle poche certezze create, più che ad esperimenti su cui serve tempo per lavorare. Inoltre un cambio ci sarà già in difesa, salvo sorprese, con Akanji al posto del barcollante Bisseck (nella prima di campionato giocò titolare il già ceduto Pavard). C’è quindi già un altro reparto in cui serve trovare l’amalgama necessaria tra giocatori che mai hanno giocato assieme, visto che lo svizzero è arrivato il giorno dopo il negativo weekend vissuto per la sconfitta con l’Udinese. Toccare anche il centrocampo con una mossa a sorpresa non sembra nelle idee dell’allenatore rumeno.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su