GIULIO MOLA
Sport

Il gol dei Matia Bazar. Un inno per la Caronnese: "Così daremo ai calciatori il senso di appartenenza»

Giocatori e giocatrici della prima squadra insieme nello studio di registrazione. Con loro Fabio Perversi, “leader“ del gruppo musicale bravo anche con il pallone. "Ho studiato e fatto ricerche per trovare un gancio melodico cantabile da tutti".

Giocatori e giocatrici della prima squadra insieme nello studio di registrazione. Con loro Fabio Perversi, “leader“ del gruppo musicale bravo anche con il pallone. "Ho studiato e fatto ricerche per trovare un gancio melodico cantabile da tutti".

Giocatori e giocatrici della prima squadra insieme nello studio di registrazione. Con loro Fabio Perversi, “leader“ del gruppo musicale bravo anche con il pallone. "Ho studiato e fatto ricerche per trovare un gancio melodico cantabile da tutti".

"Rispetto, fratellanza e senso di appartenza". Sono le parole chiave di un testo molto particolare, l’inno della SC Caronnese. Dove i protagonisti sono i calciatori e le calciatrici che hanno appena debuttato in campionato (la prima squadra maschile gioca in Eccellenza), sulle note musicali dei Matia Bazar ed in particolar modo del leader Fabio Perversi, arrangiatore, compositore e polistrumentista del gruppo. Altre società più blasonate in passato si sono affidate alle voci di artisti per canzoni legate alle squadre: la Juventus (“Storia di un grande amore“ di Paolo Belli), il Bologna (“Le tue ali Bologna“ di Luca Carboni, Gianni Morandi e Lucio Dalla), ma pure la Lazio (“Vola Lazio vola“ di Toni Malco) e l’Inter (“C’è solo l’Inter“ di Elio delle storie tese), per fare alcuni esempi.

Ma questa è una storia diversa, perché l’idea di realizzare una colonna sonora che accompagnasse l’ingresso in campo delle varie formazioni rossoblù (con un occhio di riguardo al settore giovanile, senza dimenticare le ragazze iscritte al torneo di serie C) è della società nell’ambito di varie iniziative e progetti che toccano temi come il “sociale“ e l’ambiente. Ed è stata subito abbracciata da Perversi che fra un concerto e l’altro, spostandosi da Villasimius a Chieti fino alla più familiare Muggiò, questa estate si è messo in sala registrazione a Vimodrone (chiamando anche quattro calciatori e quattro giocatrici che hanno risposto con entusiasmo all’invito) per poi comporre l’inno, orecchiabile e coinvolgente.

Tutto ciò facilitato dal fatto che il musicista, nato a Milano e per un periodo trasferitosi in Piemonte dove ha svolto il percorso accademico al Conservatorio diplomandosi in violino nel 1991 e concentrandosi sulla musica leggera, è un grande appassionato di calcio: "Tanti anni fa ho anche debuttato in serie C, cinque minuti con l’Alessandria. E in passato ho fatto parte della nazionale cantanti - racconta il leader dei Matia Bazar -. Il mio rapporto col pallone è bellissimo: acciacchi permettendo scendo in campo anche quando nevica e sono orgoglioso di far parte dei Bindun, squadra composta da vecchie glorie dell’Inter impegnata spesso in partite benefiche. E poi ho tre figli maschi che giocano". L’amore per la Beneamata non si tocca. Certo, la Caronnese è un’altra cosa, ma Perversi non è arrivato impreparato per affrontare questa nuova sfida musicale: "Ho studiato e fatto ricerche sulla storia del club, per trovare un gancio melodico cantabile da tutti. Nell’elaborazione del testo volevo che emergessero dei concetti per me fondamentali come la fratellanza, l’amicizia, il rispetto. Sappiamo che la Caronnese tiene tantissimo al “terzo tempo“ tanto caro a chi pratica il rugby, ma anche nel calcio è una cosa bellissima".

E poi c’è un altro aspetto che i Matia Bazar sottolineano nella canzone, ovvero il senso di appartenenza: "Vero, le bandiere come Maldini, Bergomi o Cabrini non ci sono più. Ma alla Caronnese c’è un gruppo bellissimo, legarsi alla maglia e alla storia del club è qualcosa che ti rende orgoglioso. Ed è bello che in campo o sugli spalti la gente possa intonare l’inno sentendosi una cosa sola con chi li rappresenta sul terreno di gioco. Anche per questo nel video che uscirà più avanti abbiamo deciso con la società di coinvolgere i calciatori. La speranza è che anche l’inno possa portare dei risultati sul campo, ma vedere giài ragazzi della prima squadra “canticchiare“ è un segnale incoraggiante...".

Fra i passaggi più significativi del testo che Perversi vuole sottolineare quello che recita in rima quasi “baciata“ "societa nostra famiglia, giocatori e popolo unica scintilla". Adesso la parola (a ritmo di musica) passa alcampo. Inseguendo un sogno chiamato serie D.

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