REDAZIONE SPORT

Il futuro comincia oggi. Da Lavelli a Sia e Gabbiani ecco i “saranno famosi“

C’è chi è stato mandato a fare esperienza nelle “seconde squadre“ delle big e chi invece resta con i più grandi. Oppure è finito in prestito ma sempre in C .

C’è chi è stato mandato a fare esperienza nelle “seconde squadre“ delle big e chi invece resta con i più grandi. Oppure è finito in prestito ma sempre in C .

C’è chi è stato mandato a fare esperienza nelle “seconde squadre“ delle big e chi invece resta con i più grandi. Oppure è finito in prestito ma sempre in C .

Pio Esposito (prodotto del vivaio Inter) e Francesco Camarda (cresciuto nel settore giovanile del Milan) sono il futuro già presente dell’Italia. Dietro di loro, intanto, a grandi passi avanza l’ampia gamma di talenti azzurri, tutti classe 2006 e 2007, presenti nelle seconde squadre lombarde e già quindi a contatto col calcio professionistico.

L’Inter si aspetta molto dai centravanti Matteo Lavelli, Mattia Mosconi e Matteo Spinaccè, il Milan punta sulla fantasia offensiva di Emanuele Sala e Diego Sia e l’Atalanta è pronta a lanciare i centrocampisti Andrea Bonanomi e Lorenzo Riccio. Ma anche la Cremonese con il bomber Giacomo Gabbiani (capocannoniere nella passata Primavera 1 e ora in prestito alla Giana Erminio nel campionato di serie C) e il Monza che ha promosso con i grandi il terzino Samuele Capolupo, pur non avendo la “squadra B“, possono vantare i propri gioielli.

E non è finita qua. In Primavera tutte queste squadre hanno tra le proprie file numerosi altri prospetti (nati tra il 2007 e il 2008) pronti a spiccare il volo nella stagione appena iniziata. Un’onda azzurrina tumultuosa e ricca di qualità, pronta a giungere a riva dove dovrà essere domata nel migliore dei modi per garantire un avvenire brillante ai calciatori stessi e alla Nazionale futura. Su tutti Jamal Iddrissou, il nuovo centravanti dell’Inter Primavera, con cui ha subito segnato all’esordio in campionato e ha vinto da protagonista (ottima prestazione e rigore trasformato) la Supercoppa Italiana. Nato a Brescia da genitori ghanesi, il classe 2007 ha svolto tutta la trafila delle giovanili nerazzurre, poi l’esplosione (18 reti in 27 gare) nell’ultima stagione con l’Inter Under 18 di Benito Carbone. Quello stesso Carbone diventato da poco tecnico della Primavera e a cui Iddrissou deve tantissimo: "Il mister ha creduto in me fin dal primo giorno in cui ci siamo incontrati". Alto, potente, veloce e dotato di un gran tiro l’attaccante lombardo si ispira a Marcus Thuram ed è pronto a scalare ancora le categorie più alte della Beneamata.

Punta tira punta e dall’altra parte del naviglio spicca Simone Lontani. Nato in Emilia nel gennaio 2008, ha una giovane carriera tutta passata a giocare sotto età. E ora si è subito preso con personalità l’attacco del baby-Milan segnando 3 gol nelle prime gare ufficiali. Attaccante anche in grado di fare segnare i compagni, pure lui ha un forte legame col suo allenatore, Giovanni Renna: entrambi sono saliti dall’U17 alla Primavera del Diavolo. Il Monza dal proprio canto invece si gode due profili assai precoci che, oltre ad aver debuttato in Primavera con largo anticipo negli anni scorsi, hanno anche svolto alcuni allenamenti con i “grandi“ in estate. Stiamo parlando dell’attaccante Rosindo Zanni (addirittura 2009) e del difensore Manuel Villa (2008). Quest’ultimo, nato calcisticamente all’Enotria, ha deciso l’ultimo match contro il Verona. L’Atalanta invece culla con speranza Nicolò Artesani e Davide Bono, il cui estro offensivo è già noto da tempo. La Cremonese infine ha preferito puntare ancora sull’annata 2006/07 ed è alla ricerca dell’erede di Gabbiani: il 19enne lombardo Federico Ragnoli Galli è il più indicato in tal senso.

"La Serie A attualmente è un campionato di passaggio e non più di riferimento. Però questo non significa che tu non possa avere ugualmente il modo di osare anche di più. E ugualmente riuscire a produrre dei talenti". Con queste parole, rilasciate nei giorni scorsi a Milano durante il convegno intitolato "Pianificazione e strategie nelle categorie giovanili", Gianluigi Buffon attuale capo delegazione della Nazionale azzurra ha mandato un messaggio chiaro. Le leghe straniere in questo momento sono più appetibili e l’Italia nel tentativo di recuperare il gap deve spingere verso la formazione e la crescita dei talenti locali. E una grossa mano può arrivare dalla Lombardia e dalle sue squadre di vertice.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su