
Ardon Jashari (a destra) nella finale di Coppa del Belgio vinta in maggio col Bruges
Non s’ha da fare. Non ancora. Jashari-Milan slitta nuovamente. E il tormentone continua. Per il Bruges non è ancora sufficiente per arrivare a meta l’ultimo rilancio dei rossoneri, saliti a 33,5 milioni più 5 di bonus. Il totale è presto fatto (e da record): 38,5. Non solo: per arrivare a 35,5 basterebbe che il Milan si qualificasse almeno a una delle prossime cinque edizioni della Champions League. Tradotto: metà dei bonus più che facilmente raggiungibili. Dal Belgio, però, picche. Il messaggio, di fatto, sembra sempre lo stesso: 35 milioni di parte fissa, per arrivare poi a toccare quota 40 in totale. Messaggio ribadito qualche giorno fa anche dal capitano dei nerazzurri, Hans Vanaken: "Se per Ardon andare al Milan è il massimo lo accettiamo, sia il club che io. Ma solo al prezzo giusto. Ora dipende dal Milan: se paga i 40 milioni che la nostra società chiede Jashari sarà rossonero, altrimenti...". Altrimenti il braccio di ferro continuerà. Igli Tare, del resto, era stato altrettanto chiaro: ultima offerta, in sintesi. Nel mezzo il giocatore, sul quale il club proprietario del cartellino fino a giugno 2029 potrebbe voler scatenare un’asta, strizzando l’occhio alla Premier League (dove si è accasato l’ex obiettivo Xhaka: al Sunderland).
Ma Jashari non ci sente: vuole solo il Milan. L’accordo è pronto da tempo: quinquennale, circa 2 milioni a stagione. In più, il 22enne ha già rifiutato Nottingham Forest, West Ham e Aston Villa in Inghilterra (idem per il Borussia Dortmund in Bundes) tra le altre. E ancora: non ha partecipato al mini ritiro londinese, non è entrato nella tradizionale foto di squadra, non ha giocato in campionato contro il Genk, a breve partirà per la Macedonia del Nord in occasione del matrimonio del fratello, previsto il 30 luglio: un permesso concordato con la società da tempo. Da una parte i belgi fanno muro (su tutto: dopo una pioggia di #freejashari e frasi più colorite, tolta la possibilità di commentare sui propri social). Dall’altra i rossoneri ritengono la cifra congrua e puntano sul volere del calciatore. Intanto, in uscita, Lorenzo Colombo ha sostenuto ieri le visite mediche ed è stato ufficializzato dal Genoa: prestito oneroso con diritto di riscatto, in un’operazione da 10 milioni totali che potrebbe diventare definitiva al verificarsi di determinate condizioni (come salvezza, presenze, reti). Aveva già salutato i rossoneri l’ex compagno Devis Vasquez: risoluzione del contratto con i rossoneri nei giorni scorsi, sarà il vice di Mile Svilar alla Roma.
Sul campo, invece, la squadra di Massimiliano Allegri continua a lavorare in Australia. Senza voli pindarici dopo il poker rifilato al Liverpool: morale, sì, alto, ma si vola basso. La strada è lunga. E va percorsa a velocità di crociera, come sottolineato dall’allenatore. Passo dopo passo, per tornare in alto. E dunque: mattinata in palestra, allenamento pomeridiano al Sem Kerr Football Centre. Nel mezzo Gabbia, Ricci, Musah e Filippo Terracciano hanno fatto visita ad alcuni piccoli pazienti del Perth Children Hospital. In serata, Giorgio Furlani, Allegri e tutta la squadra sono stati ospiti di un evento all’Optus Stadium, dove giovedì si giocherà l’amichevole contro il Perth Glory (e dove potrebbe giocarsi anche Milan-Como di campionato nel weekend dell’8 febbraio, con San Siro indisponibile causa cerimonia di apertura di Milano Cortina). Sempre ieri, Allegri ha parlato in conferenza stampa: "Il Milan è uno dei club più importanti al mondo e deve giocare la Champions. Vogliamo tornarci". E ancora: "Ai rossoneri non potevo dire no. Leao? Ha qualità straordinarie e un’età matura per una stagione importante. Credo stia crescendo. La cosa più bella? La squadra è propositiva e ha alzato di tanto il livello di sofferenza". Aspettando Jashari.
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