
Il nuovo direttore sportivo Igli Tare affronta la sfida di ricostruire Milan Futuro dopo la retrocessione in Serie D.
Mola Finalmente si volta pagina. Da domani il nuovo direttore sportivo Igli Tare sarà al lavoro. Raccogliere i cocci dopo una stagione (quasi) fallimentare non sarà facile, anche perché non c’è solo la prima squadra da ricostruire. Bisogna pensare seriamente al futuro di... Milan Futuro. La scorsa estate si parlava della nuova creatura calcistica di via Rossi come di un “laboratorio d’élite per formare i campioni di domani“. Dodici mesi dopo, l’unica certezza è che la seconda squadra rossonera è retrocessa in Serie D. Un disastro sportivo (costato una quindicina di milioni, budget da serie B) che è lo specchio di una dirigenza confusa e incapace di ammettere i propri errori, e che ha certificato la fine ingloriosa di un’utopia mal progettata e ancor peggio gestita, nonostante una rosa “impreziosita“ da talenti come Camarda e Jiménez. "Che sia prima squadra o Milan Futuro, con voi al comando il fallimento è sicuro",recitava uno dei feroci striscioni esposti ieri dalla Sud.
Eppure, nel tentativo maldestro di addolcire la pillola, pochi giorni fa Geoffrey Moncada ha dichiarato: "Abbiamo creato Milan Futuro per creare dei giocatori. Abbiamo avuto sette calciatori che hanno giocato in Serie A col Milan, mai ce n’erano stati così tanti dall’Academy. Giocare in B, in C o in D non è così importante per noi. Il Milan Futuro giocherà in Serie D". E magari ci sarà ancora più spazio per i giovani, in caso di mancato ripescaggio. Vanno però precisate alcune cose: tra i sette giocatori c’è Jimenez che non è un prodotto dell’Academy ma è ancora controllato dal Real Madrid. E ancora: Zeroli è passato al Monza in cambio di Bondo di cui nessuno si ricorda. E poi, Omoregbe, Liberali e Torriani sono state meno che meteore. E’ esploso Bartesaghi, vero. Ma Camarda… Il progetto Milan Futuro era stato costruito attorno a Francesco, che invece ha trascorso mesi sulla panchina di serie A con pochissimo minutaggio, salvo poi essere riconsegnato a Oddo quando ormai era troppo tardi. Ecco perché sentir dire "giocare in B, in C o in D non è così importante per noi", conferma la superficialità dei dirigenti. Con Milan Futuro non è fallito un progetto o un’entità esterna, è retrocesso il Milan. Non qualcun altro.
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