GIULIO MOLA
Sport

Brescia a rischio penalizzazione: possibile retrocessione in Serie C per illecito amministrativo

Il Brescia rischia la retrocessione in Serie C per un presunto illecito amministrativo. La classifica di Serie B potrebbe essere riscritta.

Il Brescia rischia la retrocessione in Serie C per un presunto illecito amministrativo. La classifica di Serie B potrebbe essere riscritta.

Il Brescia rischia la retrocessione in Serie C per un presunto illecito amministrativo. La classifica di Serie B potrebbe essere riscritta.

Accuse e veleni, un botta e risposta che sa “di giallo“ in un frenetico pomeriggio di maggio. In mezzo le sorti di un club (il Brescia) e di una città che hanno vissuto una giornata di ordinaria follia. La notizia che sconvolge i tifosi delle Rondinelle arriva all’ora del caffè in quella che doveva essere una tranquilla domenica di primavera inoltrata, con la gente in gita spensierata dopo la salvezza conquistata sul campo dai lombardi. Dal sogno si è passati all’incubo, perché proprio alla vigilia dei playout la classifica di serie B rischia di essere riscritta: il Brescia è in odore di pesante penalizzazione visto il grave addebito riguardante un “presunto“ illecito amministrativo che porterebbe la squadra di mister Maran alla retrocessione diretta, col clamoroso ripescaggio della Sampdoria agli spareggi con la Salernitana.

Un vero e proprio terremoto visto che solo fino a ieri mattina si parlava di "giorni decisivi per il futuro di Cellino" sempre più convinto a vendere, ma alle sue condizioni. Richieste però eccessive che avrebbero scoraggiato possibili acquirenti. E invece quello che è emerso da accertamenti vari è una possibile irregolarità commessa dal Brescia alla scadenza nel mese di febbraio per il pagamento di stipendi e contributi. La società di Massimo Cellino avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta,in realtà rivelatisi inesistenti. Quando ci sono operazioni di questo tipo, la Covisoc procede alle verifiche del caso con l’Agenzia delle Entrate e i tempi della risposta non sono stati brevi. La “pec“ della Covisoc per verificare i crediti di imposta iscritti dal Brescia nella relazione di bilancio per estinguere debiti fiscali e previdenziali della società era datata 28 febbraio, mentre la risposta dell’Agenzia è arrivata solo venerdì scorso, il 16 maggio, a stagione regolare ultimata: quelle dichiarazioni, secondo le “Entrate“, non sarebbero veritiere. Quindi, per la Covisoc, il club di Cellino non avrebbe assolto all’obbligo di versare le ritenute Irpef e e i contributi Inps relativi alle mensilità di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, entro il termine del 17 febbraio scorso, per quasi un milione e mezzo (1.439.676 euro). Sabato 17 la Covisoc ha trasmesso gli atti alla Procura Figc che, in 24 ore, li ha analizzati disponendo la chiusura indagini, contestando la slealtà sportiva, la violazione dell’articolo 31 (illecito amministrativo) per la dichiarazione falsa e dell’articolo 33 (infrazioni sugli emolumenti). E ieri è stato mandato l’avviso di conclusione delle indagini. Se è vero che i tempi lunghissimi dell’Agenzia delle Entrate hanno creato confusione e attesa, è pur vero che la Figc ha accelerato la sua procedura, arrivando al -4 per il Brescia. Ma non si è fatta attendere la risposta del club che lancia a sua volta pesantissime accuse: "Siamo stati truffati", il lapidario commento di Cellino il quale si riferisce ad una presunta società terza alla quale il Brescia calcio si sarebbe affidato per il versamento dei contributi attraverso la compravendita di crediti di imposta.

Ma se i capi d’imputazione mossi nei confronti del club lombardo fossero confermati si arriverebbe alla salvezza diretta del Frosinone, tant’è che la gara d’andata di playout contro la Salernitana in programma oggi è stata “congelata“. Meglio, come fa sapere una nota della Lega di serie B senza citare i nomi delle squadre coinvolte, sono state rinviate le partite dei playout in seguito alla comunicazione inviata dalla Procura Federale.

Ovvio che la penalizzazione per il Brescia sortirebbe un effetto devastante: il ribaltamento della classifica finale e delle sentenze del campionato per quel che riguarda la zona retrocessione. Con il -4 il Brescia passerebbe al terzultimo posto e retrocederebbe in Serie C con Cittadella e Cosenza, mentre il Frosinone, la Salernitana e la Sampdoria scalerebbero di un gradino: per i laziali vorrebbe dire salvezza, per la Salernitana conferma dei playout con il piazzamento più favorevole (quindi disputerebbero all’Arechi il match di ritorno), e Sampdoria ripescata dalla C ammessa allo spareggio.

Per il momento la palla passa ai tribunali: il Brescia, Massimo ed Edoardo Cellino hanno due giorni di tempo per presentare una memoria in vista dell’audizione fissata giovedì 22 maggio. Il procuratore Giuseppe Chinè ha già inviato gli atti alle difese per le memorie e ora si attende il processo sportivo di primo grado. Si aspetterà l’udienza al Tfn, e una volta ricevute le motivazioni si deciderà la classifica nella zona “rossa“ e anche la “sopravvivenza“ delle Rondinelle. Se il verdetto di condanna sarà ribadito in “toto“, non si aspetteranno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia si potrà appellare e la Lega B con la Figc si assumeranno il rischio di giocare subito il playout. Se invece ci saranno margini per l’appello, il rinvio del playout verrà prolungato. Ma l’idea è quella di disputarlo solo dopo il processo di primo grado.

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