
Forte solidità economica e obiettivo dichiarato di salire di categoria. Il presidente Mascio sta allestendo un gruppo di vertice per la Serie A2. e punta a far crescere il progetto anche a livello di settore giovanile.
C’è una nuova realtà che punta a sconvolgere gli equilibri del basket italiano: la Blu Basket Bergamo, rinata grazie all’impulso del Gruppo Mascio e al carisma imprenditoriale del presidente Stefano Mascio. Un progetto ambizioso, che si presenta con tutti i crismi per diventare “il Como del basket“: grande solidità economica, obiettivi dichiarati di promozione in Serie A, e una strategia chiara per radicarsi in una città affamata di grande pallacanestro. La scelta di riportare la Blu Basket a Bergamo, trasferendo il titolo sportivo da Orzinuovi (vi era arrivato, tra mille polemiche, solo un anno fa da Treviglio), non è solo logistica: è identitaria. Come ha dichiarato lo stesso Mascio, è una "scelta di cuore" in un territorio che conosce da vent’anni. E anche se, per ora, le gare si disputeranno a Monza e solo in parte alla ChorusLife Arena, il progetto è di medio-lungo periodo, con la volontà di fare di Bergamo la casa stabile del club dalla stagione 2026-27. A rafforzare il messaggio, c’è la figura del general manager Gianluca Paparesta, ex arbitro di calcio e oggi dirigente visionario che sogna una Blu Basket "in stile Atalanta": radicamento territoriale, crescita graduale, coinvolgimento sociale. Le basi sono state gettate anche attraverso l’accordo con Excelsior Bergamo per lo sviluppo del settore giovanile e con investimenti nella sostenibilità ESG, un unicum nella Lega Nazionale Pallacanestro.
Ma la sostanza del progetto passa inevitabilmente anche dal campo. E qui il colpo d’occhio è notevole. Il direttore sportivo Fabrizio Frates, figura di grande esperienza, e coach Andrea Zanchi, tecnico navigato tra A1 e A2, hanno costruito un roster che è un mix perfetto tra esperienza e talento emergente. Le firme di D’Angelo Harrison e Dustin Hogue – due americani di altissimo livello per la categoria – sono il biglietto da visita di una squadra che vuole dominare. Il primo è stato trascinatore a Brindisi e Treviso, un bomber di razza che può anche essere leader dello spogliatoio, il secondo è reduce dalla promozione con Cantù e dalle finali scudetto con Trento. E proprio con la maglia dell’Aquila fu protagonista di un clamoroso ultimo atto con Olimpia Milano nel 2018, risolto solo da una stoppata di Andrew Goudelock nel finale di gara-5. Accanto a loro, un mix di italiani pronti a rilanciarsi: il regista Stefano Bossi, il rientrante Matteo Bogliardi, l’ex nazionale Mattia Udom, il tuttofare Eric Lombardi. E ancora: l’esperienza di Saverio Bartoli, la promessa Nicolò Nobili, il giovane camerunese Loic Bosso e l’azzurrino Axel Piccirilli. Un mosaico tecnico con personalità e profondità.
Dettaglio tutt’altro che secondario, lo staff: due vice come Lasi e Bonacina, e soprattutto il preparatore atletico Giustino Danesi, recordman di trofei con Siena e Milano. Un segnale ulteriore che questo progetto non è improvvisato. Blu Basket Bergamo non è solo una squadra, è un’idea di rilancio per un’intera città. Dove il basket era scomparso dai radar, ora torna con forza, ambizione e visione. Una città che magari non richiama subito alla palla al cesto, ma che ha visto muovere i primi passi nel basket che conta da allenatore di Carlo Recalcati, nell’allora Alpe. Senza dimenticare alcuni anni fa le mire della Bergamo Basket 2014, guidata dall’ormai ex GM di Derthona Basket Ferencs Bartocci. La strada è lunga, le incognite logistiche sono reali, ma le basi sono solide. E il paragone con il Como calcio – una scalata sostenuta da un gruppo forte e una strategia chiara – non sembra affatto fuori luogo. Ora, però, servono i fatti. E i risultati.
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