
Rafa Leao già protagonista nei primi allenamenti dei rossoneri
"Non doveva finire così, mi mancherà". Il saluto “social“ di Rafael Leao a Theo Hernandez è da libro cuore. Si separano le strade di due grandi amici e compagni di tante battaglie, nell’asse mancina il portoghese perde il suo punto di riferimento. Ma l’attaccante può e deve essere fondamentale per il Milan 2.0 di Massimiliano Allegri, è bastato poco per capire (e non solo a parole) quanto il tecnico conti sul giocatore lusitano. La nuova vita di Leao riparte con la spinta del livornese, e potrebbe essere decisiva per la definitiva consacrazione di un talento in parte inespresso. Allegri ha caricato Leao sin dai primi allenamenti, lo vuole leader di una squadra che ha già perso calciatori del carisma di Reijnders e dello stesso Theo, senza dimenticare Morata (verso Como). Il campo sarà il giudice supremo, i segnali sono incoraggianti.
Max ci sta mettendo molto del suo per velocizzare il processo di maturazione del gruppo, per rendere il Milan una squadra, compatta nello spogliatoio prima ancora che in campo. Molto allenatore, molto manager, molto dirigente: col vice Landucci e coi collaboratori Magnanelli e Corradi, il tecnico toscano si mostra apertissimo ai dialoghi. Avvicinandosi ai calciatori, dando indicazioni e consigli in partitella, Il suo approccio nella sua seconda esperienza rossonera è sotto gli occhi di tutti: si parla di Champions ma non di scudetto, e si condivide il mercato ben lontano dai riflettori. Anche ieri Igli Tare era a Milanello, ds e allenatore si sono confrontati a pranzo per fare il punto della situazione. Da qui al 31 agosto servono 4-5 giocatori per tornare ai vertici (almeno in Italia). Ad oggi l’attaccante (da affiancare a Gimenez, ma con caratteristiche fisiche e tecniche diverse) sembra la priorità. Se è vero che Lucca (Udinese) e Boniface (Bayer Leverkusen) sono le due soluzioni non proprio economiche ma forse più alla portata (Nunez va verso Napoli), si continua a parlare molto di Dusan Vlahovic. A Torino non vedono l’ora di liberarsene, il serbo non è interessato ad offerte arabe e neppure ai partenopei e non gli dispiacerebbe l’ipotesi Milan. Che però, al contrario di quel che si possa pensare, per ora osserva. Il costo del cartellino è accettabile (25 milioni), più complicato (eventualmente) trattare sull’ingaggio (ad oggi è di 22,5 milioni lordi). Di concreto nulla c’è, l’idea potrebbe essere di un quinquiennale a 7 milioni a stagione (molto meno di quanto Vlahovic percepisce oggi). Però il giocatore pretende una buonuscita dai bianconeri (non inferiore ai 5 milioni) e un bonus dal Milan alla firma (quantificabile fra i 6 e gli 8 milioni). Ipotesi per una trattativa che (forse) potrebbe decollare nelle prossime settimane. Non è tramontata neppure l’dea di un possibile scambio Gimenez-Dovbyk con la Roma. Seguiti poi Jackson (Chelsea) e Mateta (Crystal Palace).
In questi giorni la dirigenza si sta concentrando su centrocampo ed esterni difensivi. Acquistato Ricci (oggi la presentazione) si aspetta lo svizzero Jashari. Il Milan ha offerto al Bruges 35 milioni (bonus compresi), ora la palla passa al club belga. Capitolo terzini, infine: a destra si punta su Guela iDouè, 22enne naturalizzato ivoriano per il quale è già stata fatta una offerta da 15 milioni allo Strasburgo. Per la corsia mancina, invece, piace Archie Brown, inglese classe 2002 del Gent. L’alternativa è Miguel Gutierrez (Girona).
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