GIULIANA LORENZO
Sport

Raffaeli e l’obiettivo a cinque cerchi: "Il mio nuovo equilibrio sul mondo"

L’atleta in gara questo weekend a Milano per la finale di Coppa: "Sperimenterò pensando a Los Angeles ’28"

L’atleta in gara questo weekend a Milano per la finale di Coppa: "Sperimenterò pensando a Los Angeles ’28"

L’atleta in gara questo weekend a Milano per la finale di Coppa: "Sperimenterò pensando a Los Angeles ’28"

I capelli sono sempre raccolti in uno chignon perfetto, il viso è truccato e il corpo è cinto da body scintillanti, tanto da far sembrare Sofia Raffaeli più grande di quello che è. La ginnasta di Chiaravalle, classe 2004, è il volto della ritmica azzurra ed è una delle più attese della 16ª World Cup di Ginnastica Ritmica, in programma a Milano dal 18 al 20 luglio all’Unipol Forum. Imperscrutabile in pedana, riservata e abbastanza timida fuori, Raffaeli non ama i social. Ai post sulle varie piattaforme preferisce lo studio di psicologia all’Università e la musica dei grandi del passato, su tutti Rino Gaetano, forse ascoltato in macchina quando da piccola era suo nonno a portarla a Fabriano.

Nella città della carta ha mosso i primi passi, quando aveva 7 anni e ha incontrato sulla sua strada l’ex tecnica Julieta Cantaluppi, quasi una seconda madre. L’atleta, già medaglia olimpica ai Giochi di Parigi 2024, grazie al bronzo ottenuto nel concorso individuale, arriva alla competizione senza l’allenatrice che l’ha accompagnata proprio sul podio parigino, Claudia Mancinelli. Da meno di due settimane l’allenatrice, che aveva iniziato a lavorare con la ginnasta nel 2023, ha assunto il ruolo di responsabile del Centro di Attività Territoriale (CAT) di Roma. In questo periodo di transizione Raffaeli ha lavorato all’Accademia Internazionale di Desio, seguita dalle tecniche individualiste Bilyana Dyakova e Spela Alenka Mohar.

L’azzurra delle Fiamme Oro è in cerca di uno squillo per chiudere al meglio la stagione di Coppa del Mondo e prepararsi al Mondiale di Rio, dal 20 al 24 agosto. La “formica atomica”, come l’hanno sempre chiamata per il suo fisico esile che va di pari passo con l’esplosività, nel world ranking è settima nel concorso generale e terza ai cerchi. Quest’anno nelle tappe di Coppa ha raccolto un bronzo ai cerchi a Sofia, l’oro nel concorso generale a Baku, saltando, invece, la tappa Tashkent. Poi, all’Europeo di Tallin ha portato a casa l’argento ai cerchi e il bronzo alle clavette. Da annata post-olimpica, va detto, è una stagione particolare e una tappa di passaggio in vista dei prossimi Giochi.

Raffaeli sta cercando in questi mesi un nuovo equilibrio e una nuova forma per esprimere se stessa e il proprio valore. Qualche mese fa, ai canali federali, spiegava: "Sono cosciente delle mie responsabilità, di avere un nome da difendere e tutti gli occhi addosso, quindi per me non c’è più solo il piacere di far bene, ma anche il dovere, per non deludere chi mi segue, per onorare il Paese che rappresento". E poi: "Non abbiamo sperimentato stili nuovi, forse sarebbe il caso di provare a uscire dalla mia confort zone. Ciò che so fare lo hanno visto tutti, mi piacerebbe sperimentare, trovare forme originali d’espressione, interpretazioni diverse". E chissà che non possa farlo davvero iniziando a costruire un percorso per Los Angeles 2028.

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