
Adriano Galliani, vicepresidente e amministratore delegato del club biancorosso
Dopo oltre due mesi di rumoroso silenzio Adriano Galliani riprende a parlare del Monza pubblicamente. L’ad biancorosso, finito nel mirino dei tifosi e accusato più volte di emulare Ponzio Pilato, è tornato a far sentire la propria voce, in una breve intervista rilasciata a Sportmediaset per la finale di Coppa Italia, circondato da tifosi rossoneri che gli hanno chiesto a gran voce di tornare al Milan. La retrocessione in Serie B, inevitabilmente, è stata la materia delle dichiarazioni di Galliani: "Sono triste perché sono nato e cresciuto a Monza, lo tifo fin da bambino. Con Berlusconi l’abbiamo portato dalla C alla A, purtroppo quest’anno è andata così, ma ci riproveremo l’anno prossimo".
Entrando poi un po’ più nello specifico, senza tuttavia sbilanciarsi in modo esagerato, l’Ad monzese ha provato a dare una lettura personale sulla retrocessione: "Purtroppo i risultati sportivi nel bene o nel male hanno cause e concause. Tanti infortuni, altre cose, succede. In Italia, come in Europa, ci sono 11-12 squadre che non retrocedono mai, la retrocessione in realtà riguarda 3 squadre su 9 e ogni anno hai il 33% di possibilità di andare in Serie B". Galliani, infine, è rimasto estremamente abbottonato su tutto ciò che riguarda il futuro del Monza, dall’eventuale passaggio di proprietà fino al settore tecnico: "La cessione può succedere, possono entrare soci, ma se non succederà c’è Fininvest che ha sempre supportato il Monza e lo ha portato in A per la prima volta dopo 110 anni. Tre anni di Serie A, ora faremo la B che mancava da 20 anni, l’ho vissuta da ragazzo quando abbiamo fatto 4 campionati di fila in B. Per quanto riguarda la continuità tecnica, anche lì dovremo valutare".
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