Milano, 10 maggio 2022 - C’era una volta il "synt pop"… e ancora c’è. Con "Hotspot", l’album dato alle stampe due anni fa, quella trilogia varata dai Pet Shop Boys nel 2013 con "Electric" e proseguita nel 2016 da "Super" può dirsi completa. E la coppia Neil Tennant - Chris Lowe ne offre un corposo assaggio questa sera agli Arcimboldi, rilanciando su un’epopea da quasi 100 milioni di dischi venduti in 38 anni di carriera. Dopo alcuni lavori in cui “fingevamo di essere una rock band”, come ammette Tennant, i due giurano di aver ritrovato lo spirito delle origini. "Per noi c’è ancora una magia nel fare musica, nell’entrare in uno studio di registrazione per raccogliere la sfida di provare a creare qualcosa di nuovo", spiega. "La magia sta nel renderti conto che dopo tutto questo puoi ancora aggiungere qualcosa. La nostra è stata finora una carriera estremamente piacevole proprio perché piena di idee divertenti". Prova ne siano non solo i trionfi di singoli come “Always on my mind”, “West End girls” o “Go West” e di album quali “Actually” o “Introspective”, ma anche progetti portati avanti negli anni Duemila che li hanno riconciliati col mondo del pop. "Quando nel 2002 suonammo in un locale semivuoto di Grimsby il giorno del mio compleanno, giurai che mi sarei ritirato", dice ancora Tennant. "Poi ci ho ripensato". Merito dei tanti “dintorni” esplorati nel tempo. Tennant e Lowe hanno sonorizzato un capolavoro del cinema muto anni Venti quale “La Corazzata Potemkin” di Eisenstein, ma anche scritto le musiche di un balletto basato su una fiaba di Hans Christian Andersen (“The most incredible thing” del 2011 ) e lavorato a quelle di “A man from the future”, una specie di oratorio pop concepito sulla vita di Alan Turing. Spaziando dal set al palcoscenico, hanno pure ...
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