Milano trema. Ecco gli Oliver Onions

Da Piedone a Trinità, fino ai polizieschi cult: 175 sigle e il concerto agli Arcimboldi. "Vi stupiremo..."

Gli Oliver Onions

Gli Oliver Onions

Milano -  "È una grande famiglia, la nostra" ammettono Guido e Maurizio De Angelis, pardon gli Oliver Onions, parlando di Piedone, Trinità, Bambino, Banana Joe, Bulldozer, Sandokan, (ma pure Giovannona), il gatto Doraemon e tutti gli altri personaggi raccontati sullo schermo con le loro musiche. Temi clamorosi, che rincorrono domani, lunedì 6 giugno, sul palco degli Arcimboldi, riportando i cazzotti, le dune buggy, i tic, gli sberleffi, delle pellicole di Bud Spencer, Terence Hill, Tomas Milian, Kabir Bedi, Gigi Proietti. Tutto con lo pseudonimo creato nel ’73 per pubblicare quella “Flyng throught the air” attinta dalla colonna sonora di “…Più forte ragazzi” divenuto un marchio di fabbrica del cinema italiano.

Quante colonne sonore avete all’attivo?

"Attorno a 170 o 175 non ricordiamo bene".

Con un repertorio così dev’essere una faticaccia stilare la scaletta.

"Se dovessimo mettere in piedi un concerto con tutto quel che ci piace, dovrebbe iniziare alle 2 del pomeriggio e finire alle 9 di sera, siccome però sette ore non ce le dà nessuno abbiamo dovuto trovare un compromesso. Facendo musica da film o da serie tv che dir si voglia, i generi toccati sono tantissimi: dai film divertenti di Bud Spencer e Terence Hill a quelli ‘poliziotteschi’, dai country-western alla commedia all’italiana, ma anche ‘Incantesimo’ o ‘Il maresciallo Rocca’. Tutti mondi da esplorare che meriterebbero una scaletta speciale e di cui il concerti prova a trovare una sintesi".

Cosa rimane fuori?

"Ci sarebbe piaciuto, ad esempio fare i temi dei ‘poliziotteschi’ con Tomas Milian, oppure quelli di Sergio Corbucci, Enzo Castellari, Sergio Martino, che hanno avuto una loro vita musicale indipendente".

Mai avuta la “sindrome Morricone” che si lamentava di sentirsi chiedere sempre le musiche degli spaghetti western nonostante avesse scritto oltre 500 colonne sonore?

"Un successo è successo. Pure Gigi Proietti soffriva un po’ di essere per tutti il maresciallo Rocca, ma che ci vuoi fare? Anche se la reazione è comprensibile, bisogna sempre ricordarsi che entrare nel cuore della gente con un personaggio o una musica è un premio".

Eseguite il vostro primo tema cinematografico importante, quella “Viva Sant’Eusebio” scritta nel ’71 per il Nino Manfredi di “Per grazia ricevuta”?

"No. Conoscemmo Nino grazie all’arrangiamento della petroliniana ‘Tanto pe’ cantà’ realizzato per la sua partecipazione al Festival di Sanremo del 1970. Fu in quell’occasione che ci propose di scrivere la colonna sonora del suo film di debutto alla regia".

Fu un debutto anche per voi.

"Una volta Manfredi ci raccontò che, durante le riprese di un film nel Sud Italia, la gente del paese durante la processione si mise a cantare ‘Viva Sant’Eusebio’ e lui, pensando che lo facessero in suo onore, si unì al coro mentre una vecchietta gli diceva: ‘che bello, pure lei conosce la canzone del nostro santo protettore’. Forza della musica. E del cinema".

Avete scritto pure per Agnetha Fältskog degli Abba e per Jane Birkin. Eseguite mai “Quoi” della Birkin, grande successo in Francia, ma meno conosciuta in Italia?

"L’abbiamo inserita a volte nel repertorio in un altro tipo di concerto, quello in formazione acustica. Grazie anche al bellissimo testo di Serge Gainsbourg, in Francia rimane molto amato e su YouTube scopriamo in continuazione nuove versioni: in chiave romantica, in chiave malinconica, in chiave jazz, in chiave night club".

Un pezzo da recuperare?

"Amiamo da morire è ‘E non ce vojo stà’, un pezzo scritto per ‘Squadra antifurto’ con testo di Mario Amendola e Bruno Corbucci. La storia di un carcerato che si rivolge alla moglie da dietro le sbarre. Quando lo facciamo il pubblico si commuove, ma non sappiamo ancora se sarà nel repertorio del concerto agli Arcimboldi".

Quali sono le colonne sonore più legate a Milano?

Maurizio: "Di sicuro ‘Milano trema: la polizia vuole giustizia’ di Sergio Martino. Ma abbiamo pure prodotto pure la serie tv dedicata ad Alessandro Manzoni accollandoci, ovviamente, pure le musiche".

Avete perdonato gli Elii per avervi messo dentro la loro “Pippero”?

"Perdonare? Li ringraziamo, sono bravissimi. Ecco perché li abbiamo voluti pure nella rielaborazione di ‘La La La La Lalla’, il coro di ‘…Altrimenti ci arrabbiamo’, fatta nel nostro ultimo album ‘Future memorabilia’".

Guido, il prossimo lavoro?

"Se Maurizio sente la voglia di un’altra colonna sonora, se la scrive da solo".