Milano, Elisa al Castello Sforzesco: "La mia voce per difendere il pianeta"

La cantante: "Basta ambientalismo di facciata. Equilibrio fra arte, divertimento e sostenibilità"

Elisa

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Segnali di vita oltre il greenwashing. Quelli lanciati, ad esempio, dallo show con cui Elisa cala oggi, domani e mercoledì al Castello Sforzesco per viaggiare tra i mondi sospesi delle sue canzoni e parlare anche di energia, di guerra, di combustibili fossili, di fonti rinnovabili. Una risposta concreta all’ambientalismo facile di cui si riempiono la bocca politici, influencer e artisti stessi, attuata da questo suo Back to the Future Live Tour seguendo rigidi protocolli. La cantante monfalconese non è certo la sola in prima linea per la salvaguardia dell’ecosistema, ma probabilmente la più in vista di un gruppetto di popstar che include pure Piero Pelù, i Subsonica, o quei Marlene Kuntz con cui potrebbe condividere palco ed esperienze in autunno.

"In questi concerti ho provato ad equilibrare sostenibilità e necessità artistiche senza limitare la magia, il trasporto e pure la leggerezza che deve avere uno spettacolo dal vivo", spiega Miss Toffoli, che pure a Milano sostanzia il messaggio di questa sua tournée con l’attività di un “Green Village” diffuso in luoghi adiacenti il luogo di concerto quali Piazza Del Cannone, Cascina Nascosta o quello stesso Cortile delle Armi in cui si trova il suo palco, per ragionare sul tema tramite una serie d’incontri e di esibizioni gratuite. Sul Planet Stage in Piazza Del Cannone, ad esempio, si alterneranno dalle 19 artisti emergenti che hanno sposato la causa quali Arcadia e Dolche (oggi), Sinplus e Federico Barone (domani), Camin e ancora Arcadia (il 13 settembre), Corally e Daniele Stefani (il 14). "Ho messo in strada il tour cercando di toccare tutte le regioni d’Italia perché quello ambientale è un tema che va posto in maniera trasversale e quando più capillare possibile", precisa lei, protagonista già oggi alle 18 di un panel intitolato “Eventi e sostenibilità in città” con l’assessore Tommaso Sacchi, il produttore del tour Ferdinando Salzano, e menti creative dell’operazione come Dino Lupelli di Music Innovation Hub, Alex Braga di A-Live, Marco Armellino di AWorld, Giulia Braga di Connect4Climate, Danny Casprini di Triadi, PoliMI.

"In quest’opera di sensibilizzazione penso che la bellezza dei luoghi accresca sia la forza del messaggio che la magia della musica. Grazie alla globalizzazione dell’informazione e delle telecomunicazioni, le nuove generazioni si sentono parte di un sistema più grande e le lotte che portano avanti sono per tutti, non solo per sé stessi. Lottano contro la guerra e per il rispetto del pianeta". Giovani che la fitta tabella di marcia del Back to the Future Live Tour coinvolge direttamente stamattina alle 10 (con ritrovo di fronte al Castello Sforzesco) e martedì alla stessa ora (appuntamento all’Arco della Pace) per due sessioni di pulizia di Parco Sempione. "Forse il vero inno di questo tour è “I feel it in the earth“, il cui testo è strettamente legato al messaggio principale che voglio veicolare: “sentire“ la nostra terra. In scaletta non mancano però classici del mio repertorio inglese come “Rainbow“, “Heaven out of hell“, “Together“, “No hero“ e italiano come “Eppure sentire (un senso di te)“, “Gli ostacoli del cuore“, “Anche fragile“ e “O forse sei tu“ (seconda a Sanremo e Targa Tenco 2022 quale miglior singolo dell’anno, ndr)". Venerdì prossimo esce il primo dei tre album live attinti dalle tre serate con ospiti all’Arena di Verona da cui in primavera ha preso le mosse questo ambiziosissimo giro di concerti che “Eli”, nominata dall’Onu primo “Ally”, alleato, della Campagna SDG Action sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, intende pubblicare con cadenza mensile entro dicembre.