Verdone accende “Le luci della città“ E D’Emilio insegna cinema ai ragazzi

Conto alla rovescia per il Lecco Film Fest: gli studenti della Casa degli Angeli e del Grassi creano la sigla

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LECCO

Torna a Lecco, dieci anni dopo, sempre a sostegno del cinema, quello che si assapora insieme, in sala, nei festival: è Carlo Verdone l’invitato speciale di “Luci della città“, il Lecco Film Fest che da giovedì 7 a domenica 10 luglio illuminerà il lungo lago e pure il rinato cinema Aquilone.

"È molto impegnato sui set, ma ha subito accettato di partecipare portando una pietra miliare: “Ordet – La parola“, di Carl Theodor Dreyer. Un film che lo lega a suo papà Mario, critico cinematografico, e attraverso il quale dibatterà con noi anche di cinema e spiritualità insieme a un esperto ecclesiastico", anticipa don Davide Milani, parroco di Lecco e presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo che è alla regia della kermesse insieme a Confindustria Lecco e Sondrio. Verdone - che proprio in questi giorni metterà in mostra le sue “Nuvole“ a Milano (e una sua fotografia andrà all’asta per Fondazione Paideia il 7 giugno), a Lecco racconterà la sua lunga storia d’amore con la settima arte.

Nel 2012 aveva portato con sé “Posti in piedi in paradiso“: fu la prima proiezione in digitale per il Cineteatro Palladium di Castello. "Le piccole sale vanno salvate: sono il luogo in cui ritrovarsi e assistere anche a proiezioni di qualità. Io per primo mi sono formato, sia come attore, sia come regista, in queste piccole sale di provincia", aveva spiegato così la sua presenza al Palladium, la stessa sala che - destino vuole - ospitò pure le prime esibizioni di Antonio Albanese, all’alba della sua carriera.

Dieci anni (e una pandemia) dopo, riecco Verdone in una sala che ha riacceso i riflettori da una manciata di mesi - Il cinema Nuovo Aquilone - e pure in piazza, per incontrare il pubblico lecchese. A ricordare l’importanza del cinema legato al territorio è anche Alberto Barbera, direttore della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che ha partecipato al lancio del festival insieme a Swamy Rotolo, vincitrice del David di Donatello come migliore attrice protagonista per “A Chiara“.

"Il Lecco Film Fest è un festival giovanissimo ma che è già radicato e consolidato – ha ricordato Barbera –. I festival territoriali hanno una funzione essenziale perché contribuiscono in maniera decisiva allo sviluppo culturale di una comunità: è un aspetto fondamentale perché le città che non riescono a crescere grazie alla cultura sono destinate a un futuro di progressivo declino". "Contribuire alla formazione di un pubblico – ha aggiunto, complimentandosi con un festival nuovo, ma che si sta già distinguendo a livello nazionale - vuol dire anche salvaguardare quel patrimonio straordinario rappresentato dalle sale cinematografiche. Significa salvare i centri storici dalla desertificazione". E illuminarli. Ecco il titolo, la missione e il filo conduttore della kermesse. Che sarà preceduta e accompagnata anche da una summer school: dal 5 al 10 luglio saranno protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori lecchesi e non solo.

"Sarà un corso intensivo – spiega Don Davide Milani – per capire come si scrive per il cinema in collaborazione con l’istituto Toniolo e l’Università Cattolica di Milano. Il percorso, al quale parteciperanno anche gli studenti vincitori del concorso “Opera Prima“, vedrà insieme docenti qualificati e protagonisti del cinema, tra cui Ciro D’Emilio, regista di “Un giorno all’improvviso“, sceneggiatore di serie televisive e in prima linea anche con la sua accademia di formazione al cinema".

D’Emilio ha partecipato anche alla produzione delle serie tivù “Don Matteo“, “Il restauratore“ e “Gomorra - la serie“, come assistente alla regia, e ha diretto la serie per Mediaset “L’ora - Inchiostro contro piombo“ con Claudio Santamaria, le cui riprese sono state interrotte dalla pandemia e sono state ultimate alla fine del 2021. Sarà trasmessa da Canale 5, in prima serata, a partire da mercoledì 8 giugno.

Oltre alla summer school per le scuole superiori – l’iscrizione è gratuita e si può partecipare da tutta la regione – i più giovani firmeranno anche la colonna sonora del festival: per la terza edizione, infatti, gli studenti dell’istituto scolastico Casa degli Angeli e del liceo musicale Grassi sono impegnati nella realizzazione della sigla del Lecco Film Fest. E ancora musica, con l’omaggio ai grandi autori di colonne sonore, anche grazie al coinvolgimento del corpo bandistico Alessandro Manzoni della città di Lecco, presieduto da Elisabetta Frizzi.

Altra alleata sul territorio, quest’anno, è l’associazione “Il segreto di Penelope” che creerà le “borse di benvenuto“ da donare agli ospiti del festival: l’associazione, infatti, accoglie ragazze migranti e le coinvolge in progetti di artigianato sociale, con laboratori di cucito e lavorazione del feltro.

Mentre si sta per chiudere il programma e la lista degli invitati – le bocche restano per ora cucite – si cercano ancora volontari (verrà lanciata una open call per raccogliere nuove adesioni) e si ricorda la formula del festival: proiezione ogni sera col regista o il cast che dialoga con il pubblico; approfondimento tematico in sala o in piazza nel pomeriggio. E legame imprescindibile col territorio per la quattro giorni e oltre.

"Non solo Confindustria è sponsor, ma è promotrice, ha chiesto che questo festival venisse organizzato e ha stimolato le imprese a sostenerlo. Una situazione più unica che rara – sottolinea don Davide Milani –. È un festival incarnato nella città, in tutte le sue dimensioni". E che cercherà di far luce sull’attualità. Si parlerà necessariamente anche di guerra e di pace, ci sarà un focus sul tema del femminile.

Simona Ballatore