Nonni e baby-ingegneri per il Parco Frà Galdino

I bimbi dell’asilo Corti, gli anziani del Giglio e il Politecnico donano il progetto. L’iniziativa col Rotary Club le Grigne ha premiato “L’isola della felicità“

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"Dire, fare, giocare... progettare" il nuovo Parco Frà Galdino di Pescarenico. I baby ingegneri sono i bimbi della scuola dell’infanzia Antonio Corti: hanno lavorato fianco a fianco con i “colleghi“ più grandicelli, dieci studenti di Ingegneria edile-Architettura del Polo territoriale di Lecco del Politecnico, e con i nonni dello spazio “Il Giglio“ per regalare al Comune cinque ipotesi progettuali. Alleato e sponsor dell’iniziativa il Rotary Club Lecco Le Grigne.

I bambini dell’ultimo anno della scuola materna, ribattezzati “i grandoni”, hanno prima esplorato il parco Frà Galdino con le loro maestre e disegnato il loro parco dei sogni. Con i “nonni” del Giglio sono passati alla fase progettuale e hanno realizzato piccoli manufatti, dando forma a quattro differenti modelli tridimensionali del parco. Accanto c’erano sempre gli studenti del Politecnico per calare a terra i sogni di bambini e anziani con un progetto di riqualificazione del parco. Anzi, cinque: ecco “Conilandia“, “Sogni in gioco: tra Lario e Resegone“, “Il prato dei colori“, “P3P: Parco dei tre Portali“ e “L’isola della Felicità“. Una commissione ha poi scelto nella cinquina il progetto vincitore da donare simbolicamente al Comune di Lecco.

Il futuro Parco Frà Galdino sarà “L’isola della Felicità“: è stato scelto il progetto di Mattia Storni e Giorgia Zanin, che ha conquistato anche il premio in denaro messo a disposizione dal Rotary Club. Nello spazio Hangar Manzoni di Pescarenico è stata allestita una mostra fino a metà giugno per mostrare come l’iniziativa sia "riuscita a intercettare il desiderio di uno spazio condiviso, dove coabitare in armonia, già presente da tempo nelle menti e nei cuori delle realtà educative e sociali operanti nel quartiere di Pescarenico", sottolinea Monica Mauri, coordinatrice della scuola dell’infanzia Antonio Corti. "Il Politecnico si è inserito in questo contesto dando finalmente una forma concreta e realizzabile a tutti i nostri pensieri. A noi adulti il compito di trasformare con coerenza il sogno in realtà".