Le bianche meraviglie al cospetto delle Grigne

Nel racconto dell’inviato del Giorno il 7 gennaio 1966 il Pian delle Betulle fra turisti, famigliole, slalom e pranzi “a bordo pista“

Le bianche meraviglie al cospetto delle Grigne

Le bianche meraviglie al cospetto delle Grigne

di Rolando Marchi

IL FASCINO di un nome meraviglioso e l’idea delle betulle con la neve, come in Finlandia e in Russia! E subito, guardando la carta, la scoperta di una fantastica vicinanza con Milano, appena 80 chilometri. Così, in un bel giorno della scorsa settimana, ho infilato la strada per Lecco, e poi su per la Valsassina. La prima sorpresa è stata la Valle, di "sassi" molto pochi, e invece una valletta ridente, a tratti strettina, in altri bella larga, coperta di faggi e querciole e ogni tanto un paesino famoso per i nomi di certi formaggi. Dice la tradizione che i contadini facevano anticamente stagionare le loro formaggelle locali — le "robiole" — proprio dentro le grotte della valle. Così si arriva a Introbio, poi si passa vicino a Cortenova, un paesino apparentemente sofferente della continua ombra delle Grigne.

Invece è un paese godereccio, famoso per il suo albergo ristorante Gnocchi (ricordatelo!), che esiste dal 1860 e che è situato in una vecchia casa tutta ricoperta d’edera, proprietà, a suo tempo, di Antonio Stoppani, il geologo-scrittore, autore tra l’altro del "Bel Paese". Si mangia un’eccellente polenta taragna, vera specialità. E poi trotelle fresche del vicino torrente Pioverna e formaggini della zona. Posto ideale per i bambini Ancora qualche chilometro, quindi al bivio di Taceno svolta a destra per Margno. E qui, lavorando un poco, di fantasia, uno potrebbe pensare di essere in Svizzera, verso Wengen o Zermatt, dove bisogna lasciare la macchina sul fondovalle per inoltrarsi definitivamente in un mondo raro e apprezzabilissimo, il mondo dei senza automobili.

Quattro minuti di funivia ed eccoci al Pian delle Betulle, niente a che vedere con Russia o Finlandia, ma un grande terrazzo sulle lombardissime valli prealpine, con una vista incantevole che spazia oltre il lago di Como e di Lugano, fino al monte Rosa e Cervino da una parte e sulla Grigna e il Legnone dall’altra. Sul pianoro un bosco di antiche e argentee betulle e attorno invece faggi, larici e abeti, tre alberghi nuovi e una quarantina di ville tipo chalet, tre sciovie e, soprattutto, sole sole sole! Poichè questo piano è innevato da novembre a marzo penso sia il posto ideale per lo sci "in giornata", magari feriale, con un’ora e mezzo giusta dal centro di Milano, su strada sempre senza catene. È anche un posto che va bene per le mamme con bambini che non vanno ancora a scuola, e anche per le mamme che possono rubare alla scuola una settimana o due.

Insisto su questa idea dei bambini perché è un posto senza pericoli, senza automobili incombenti sulla traiettoria dello slittino, con discese larghe, divertenti, varie, molto ben esposto e organizzato. Difatti ecco le possibilità: Hotel Meublè con appartamentini a 2, 3 e 4 letti. Soggiorno e uso cucina da 4.200 a 8.000 lire, tutto compreso. Capanna delle Betulle da 3.000 a 3.400 lire, tutto compreso, buona cucina con piatti caratteristici, polenta ecc. Ristorante della Funivia, terza imprevista gioia: un proprietario molto simpatico, il signor Bruno Gobbi di Margno, dinamico, entusiasta del suo mestiere, sala da pranzo con finestrone sulla valle, terrazza al sole riparata dalle brezze.

Una lunga teoria di piatti specialissimi: una fila di antipasti scelti, speck, salame casalingo, mortadelle di fegato, prosciutti di ogni colore, e poi — obbligatori — i "panzarotti" abruzzesi, tutta la selvaggina dal cervo al cinghiale, lumache alla Borgogna, funghi freschi tutto l’anno e vini genuini, da lui imbottigliati.

La prima sciovia

della Lombardia

In mezzo al Piano la chiesetta, stile moderno alpino-stravagante (architetto Mario Cereghini) dedicata al Battaglione Morbegno, e sulla sinistra il campo di pattinaggio "a ingresso libero". Promotore e realizzatore di tutta questa bella faccenda è il commendatore Giuseppe Denti e alcuni dei suoi otto figlioli. Giuseppe Denti è un pioniere: è sindaco — da sempre — di Margno, e proprio di fronte al Piano, all’Alpe di Muggio, ha costruito la prima sciovia della Lombardia (funziona ancora per i suoi figlioli, per gli amici dei figli e per tutti quelli che ci vogliono andare: un’ora di strada a piedi per raggiungerla). Simpatico è anche il macchinista della funivia, signor Giuseppe Soggetti, un appassionato montanaro, un personaggio, e, storicamente, il primo sciatore della Valle.

Da alpino partecipò alla costruzione del Rifugio Livrio e si dice che abbia anche il merito di aver mutato il nome di "Piazze di Margno" in Pian delle Betulle. Dicevo che le sciovie sono tre, con notevole capacità di trasporto ora (una, la più recente, ne porta addirittura 600). Il pendio abbastanza ripido, per chi vuole "prenderlo" in verticale, si presta benissimo per slalom a qualsiasi livello.

Un settore, verso il basso, è illuminato, si presta per lo sci di notte e ancor più come stravaganza: infatti di notte, anche in montagna, è preferibile impiegare il tempo in altri modi. Però, sotto queste luci, verranno corse delle gare, tre nel presente inverno, di slalom speciale. C’è una piccola scuola di sci, con regolare maestro, e sci a noleggio. La tessera, per numero illimitato di corse, tosta, alla domenica e nei festivi, 2.200 lire (compresa la funivia da Margno) e nei feriali appena 1.000 lire. Dunque è da andarci, se si può, durante la settimana.