Quel tesoro di Pinacoteca, pronto al rilancio

Tra sale dedicate ai personaggi-chiave del Novecento, prestiti internazionali e mostre gioiello spalanca le porte ai bronzi di Kengiro Azuma

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Nuove sale, prestiti internazionali e alleanze con le scuole, protagoniste anche di una nuova narrazione, chiamata a ingaggiare visitatori di ogni età. Turisti tedeschi, svizzeri e americani che s’affacciano sul Lario, ma anche e soprattutto comaschi che ancora non conoscono quel gioiellino chiamato Pinacoteca o che, pur conoscendolo, possono tornare ogni mese perché si rinnova, ospitando proposte diverse. Il rilancio della Pinacoteca civica di Como parte da qui: "L’obiettivo è rendere il museo uno spazio accogliente e dinamico – spiega Francesca Testoni, nostra guida in questo viaggio e coordinatrice delle iniziative, al fianco della responsabile dei Musei Civici Veronica Vittani –. Con progetti di respiro internazionale ma anche stringendo legami più stretti col territorio". Dal Setificio di Como alle famiglie, sino all’Università della terza età.

Gli spazi dedicati al Novecento sono stati rinnovati partendo da due personaggi chiave: Giuseppe Terragni e Mario Radice. Dopo la mostra su Terragni e l’asilo Sant’Elia del 2019 l’ambiente che aveva progettato, a misura di bambino, è ora al centro di una sala dedicata all’architetto e alla sua attenzione rivoluzionaria per il mondo dell’infanzia. Dalla mostra temporanea del 2021 legata a Radice e al suo rapporto con l’architettura - che passa dalla Fontana di Camerlata agli affreschi della Casa del Fascio - si è aperta un’altra sala, anche grazie a un’importante donazione delle figlie dell’artista. Il viaggio prosegue soffermandosi a contemplare “l’opera monologo“ in Campo Quadro, un piccolo spazio di 4,2 metri x 4,2, al primo piano, che ospita piccole mostre gioiello temporanee, prima di addentrarci al piano nobile della Pinacoteca e nel cortile interno per l’ultima esposizione, fresca di inaugurazione: “Kengiro Azuma. Continuità, lo scorrere della vita”, curata e allestita da Anri Ambrogio Azuma e da Federica Minesso. Rimarrà aperta fino al 23 ottobre, ha il patrocinio del Consolato generale del Giappone a Milano e ripercorre i 90 anni di vita dell’artista, da Yamagat a Milano, nel segno del bronzo. "La mostra è un crescendo di emozioni, che ci auguriamo possa coinvolgere ampiamente il visitatore. Questo progetto punta a valorizzare grandi autori contemporanei sulla scena nazionale e internazionale, in linea con la vocazione della Pinacoteca civica per l’arte del Novecento e per la sua ampia conoscenza e diffusione", sottolinea la responsabile dei Musei Civici, Veronica Vittani.

Si.Ba.