C.B.
Rievocazione Storica Monzese 

Dietro le quinte, il genio di Ghi Meregalli studiosa e regista appassionata di Monza

La sua famiglia vive in riva al Lambro dal lontano Seicento. Da piccola giocava in Duomo con le corone di re e regine

Il genio di Ghi Meregalli studiosa e regista appassionata di Monza

Il genio di Ghi Meregalli studiosa e regista appassionata di Monza

Da sempre, Ghi Meregalli è al timone della rievocazione storica, la ricorrenza più importante della città. Monzese doc da generazioni, appassionata di storia locale e di arte, la signora dei monzesi ha dedicato la vita allo studio e alla divulgazione delle vicende e delle tradizioni di Monza. L’amore per le tradizioni le è stato comunicato dal papà; una famiglia, quella dei Meregalli, a Monza dal 1600. Mentre la mamma le ha trasmesso lo spirito organizzativo.

"A casa mia – racconta Ghi Meregalli – si mangiava brianzolo e persino le favole erano brianzole. Insieme ad altri bambini andavo a giocare in piazza Duomo, affidata alle cure di don Baraggia, che per primo mi ha iniziato alle meraviglie dei tesori del Duomo".

Giocava con le corone, fantasticando del passato e la sua storia era già scritta da quando per la prima volta ha potuto vedere la mummia di Estorre Visconti, nel cimitero di fianco al Duomo. Era affascinata dal personaggio, l’unico signore monzese a coniare una moneta locale, il famoso “Grosso“ visconteo. E quei momenti irripetibili di scoperta della storia monzese hanno acceso in lei la passione per l’antico.

E così Ghi Meregalli ha spinto anche i monzesi ad appassionarsi alla storia locale. L’avventura della rievocazione storica è cominciata come evento benefico alla fine degli anni ‘80, a favore del Comitato Maria Letizia Verga e a seguire è diventata l’evento cardine della sagra del giugno monzese. Il primo evento del 1989 si chiamava “Dal tram a cavalli alla carrozzetta“ che riportava l’avvento dei mezzi pubblici a Monza, con il Gap di Lissone, portando sotto l’Arengario proprio il primo tram elettrico originale (più corto dei normali vagoni), con il logo della Campari.

Già quella volta il misterioso reperto dei tempi andati attirò l’attenzione dei più giovani, riportando alla mente degli anziani emozionanti ricordi. Il successo di pubblico fu enorme: tra i figuranti in costume d’epoca dei primi del ‘900 che salivano sul mezzo c’era anche Ghi Meregalli, al suo debutto come attrice.

"Di lì – ricorda Ghi Mergalli – una quantità di personaggi e vicende hanno dato vita a manifestazioni ancora vive nella memoria dei monzesi. Nel 2000 e nel 2001 abbiamo parlato del tema della caccia alle streghe da parte dell’Inquisizione con una sfilata sul piazzale della chiesa di San Pietro Martire". O ancora quella del 2004 ispirata alla figura di Estorre Visconti che ha visto risuonare i celebri Carmina Burana in piazza dell’Arengario, mentre in contemporanea in piazza Duomo si dava il via a una suggestiva partita di scacchi medievale, animata dal gruppo culturale Calendimaggio di Assisi. Poi “Il ritorno del Tesoro di Teodolina da Avignone“, celebrato nel 2017, e tanto altro.

"La mia attenzione – racconta l’ideatrice della rievocazione storica – è sempre stata rivolta a trasmettere alle persone i fatti storici del territorio, sconosciuti ai più e che rischiano di perdersi nella memoria del tempo, se non vengono rievocati. La scelta di focalizzarmi sul periodo medievale è legata all’importanza che la manifestazione ha assunto nell’ambito delle celebrazioni estive per la Festa di San Giovanni, il nostro patrono e dedicatario del Duomo. Monza, peraltro, conserva ancora tracce molto evidenti del Medioevo, in special modo nella sua architettura". I ricordi dell’ideatrice si perdono nelle incessanti, faticose e entusiasmanti giornate e nottate passate a lavorare, che hanno permesso decine di rievocazioni storiche, grazie a un brulicante mondo di sarte che cuciono vestiti, artigiani che modellano gioielli e accessori, registi, figuranti e sbandieratori.