Popolare di Sondrio, l’ora della verità. Il piano: focus su utili e ricavi

Gli analisti prevedono incassi a 1,107 miliardi e dividendi cumulati fino al 2025 a quota 360 milioni

Sondrio, 29 giugno 2022 - La svolta vera comincia oggi: la Popolare di Sondrio, l’ultima ad ammainare il vessillo e a diventare Spa, svela il suo piano industriale 2022-2025. La parola passa quindi alle prospettive immaginate da chi controlla le azioni. "Vorremo vedere quello che vogliono vedere tutti gli azionisti, ovvero una redditività solida e delle prospettive", ha detto Carlo Cimbri, presidente di Unipol, che ha una solida partecipazione nell’istituto, prevedendo un "rinnovo" della partnership bancassicurativa con Bps.

"Siamo partner da così tanti anni, penso che sia ragionevole l’accordo si faccia", dice Cimbri che smentisce un impegno diretto nel Cda. Probabile che il piano preveda un evoluzione dei ricavi, che dovrebbero passare dai 1,041 miliardi del 2023 a 1,107 miliardi nel 2025. L’andamento dei tassi di interesse e l’andamento delle commissioni, in crescita, potrebbero costituire una base solida di partenza. Gli analisti attendono dividendi cumulati per 360 milioni pari al 25% della capitalizzazione. L’utile operativo atteso nel 2023 è di 460 milioni, per arrivare a conclusione nel periodo a 530. Per l’utile si immagina una salita da 205 a 268 milioni.

L’istituto, che potrebbe migliorare anche nell’impiego di capitali, potrebbe anche ridurre o cedere crediti deteriorati. Le principali agenzie finanziarie italiani considerano ancora con prudenza la situazione dell’istituto, indicando un target azionario in un range dai 3,5 e i 4,5 euro. L’attesa per gli obiettivi fissati dal management dell’istituto che - dati del 2019 - controlla 365 filiali e fatturava nel 2021 oltre 900 milioni è quantomai alta. Anche in Valtellina, dove la trasformazione in Spa è seguita con forte attenzione e dove lavorano molti dei 2.866 dipendenti.