
Violenza contro le donne Un codice rosso al giorno
Un codice rosso al giorno, una denuncia di maltrattamenti in famiglia ogni due, almeno una ventina di fascicoli d’inchiesta al mese aperti dai magistrati della Procura della Repubblica del tribunale di Lecco. Sono i numeri della violenza contro le donne nella terra dove Lucia Mondella è stata rapita dall’Innominato e non ha potuto sposare il suo Renzo Tramaglino per colpa di don Rodrigo che pretendeva di possederla per vincere una scommessa con il cugino Attilio, solo che i Promessi sposi è un romanzo, mentre le botte, le vessazioni, le pressioni psicologiche, gli stupri, gli atti persecutori che vengono raccontati nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati sono veri.
Solo l’anno scorso sono stati denunciati quasi 290 casi di violenza di ogni tipo contro le donne: 160 per maltrattamenti, 65 per stalking, 64 gli stupri. Tra le vittime e i carnefici non c’è distinzione di provenienza, reddito, studio, perché la violenza è trasversale. L’unica discriminante solitamente è il genere femminile delle vittime, che non sono quasi mai maschi. La situazione è deflagrata durante il lockdown da Covid, con la convivenza forzata in casa, ma l’allarme non è più cessato, nemmeno dopo la fine dell’emergenza sanitaria e il ritorno alla normalità, poiché, una volta rotto, non è più possibile ristabilire il sottile e difficile equilibrio tra mariti e mogli, fidanzati e fidanzate, compagni e compagni, spesso anche padri e figlie già in difficoltà nel comportarsi in maniera corretta. Il flusso di denunce quotidiane impegna 4 dei 5 sostituti procuratori al lavoro all’ultimo piano del Palagiustizia lecchese. In caso di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale scatta infatti il cosiddetto codice rosso, una procedura speciale per tutelare le vittime.