"Valuteremo modifiche al regolamento Imu"

L’obiettivo è quello di rendere più conveniente l’affitto tradizionale rispetto alla locazione breve

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"Assistiamo, sempre più spesso, all’acquisto mirato, anche da parte investitori esteri, di immobili da mettere a reddito con locazione breve - spiega il sindaco di Lagio Roberto Pozzi -.Chi investe ha normalmente risorse finanziarie che il cittadino medio non può permettersi. Il pericolo è dunque quello di perdere nuclei famigliari che potrebbero insediarsi in paese a favore di chi investe nelle attività economicamente più performanti". Siccome agli occhi del fisco B&B e case vacanze sono tassati alla stessa maniera, con un’aliquota unica al 22%, in paese stanno pensando di correre ai ripari rimodulando l’IMU. "Senza demonizzare alcuna attività che, come detto, produce reddito e benessere diffuso, il legislatore dovrebbe a mio avviso operare sulla leva fiscale o altro mezzo, per rendere più conveniente o meno sconveniente l’affitto tradizionale rispetto alla locazione breve. Dal canto nostro valuteremo modifiche al regolamento IMU per favorire questo processo". A certificare l’esplosione delle case vacanze e delle strutture per soggiorni brevi sul Lario sono gli studi della Camera di Commercio di Como-Lecco dove questo tipo di attività è passato dalle 473 concessioni del 2015 alle 798 di fine 2021, ma il dato reale è ancora superiore. Sul ramo comasco del lago sono 486 le imprese registrate di questo tipo, a Lecco 312, in molti casi i gestori si occupano della conduzione di diversi immobili, certe volte anche alcune decine. Se i turisti italiani continuano a prediligere gli alberghi tradizionali (su 269.842 ospiti nel 2021 solo 75mila hanno soggiornato nelle strutture extra-alberghiere) gli stranieri invece amano molto appartamenti e bed&breakfast (su 632.165 soggiorni 258.922 sono stati in queste strutture per un totale di 1.078.405 giorni).