Val Masino, cadavere di un cervo appeso sul balcone: il gesto del cacciatore fa infuriare tutti

Dura presa di posizione dell’Enpa e anche del sindaco, che ha subito fatto rimuovere la carcassa dell’ungulato. Timori per le possibili ricadute sul turismo

Parco Nazionale FCasentinesi un cervo

Un cervo

Val Masino (Sondrio) – Appeso a una corda, a penzoloni sul terrazzo di una palazzina, nella centrale frazione di San Martino, località turistica del Comune di Val Masino, nell’omonima valle valtellinese. 

La carcassa di un grosso cervo, appena ucciso da un cacciatore, esposta così, macabra visione per i numerosi passanti della domenica pomeriggio. A denunciare l’episodio è stata l’Enpa, parlando di “un oltraggio alla sensibilità, un biglietto da visita che non promuove certo la valle”. L’ostentazione del ‘trofeo di caccia’ non è piaciuta nemmeno al sindaco, Pietro Taeggi, che ha subito contattato il cacciatore invitandolo a rimuovere il cadavere dell’ungulato. 

Sebbene non sia stato commesso alcun reato, e anzi esporre le bestie uccise dopo la caccia è un’antica tradizione dei cacciatori di montagna, la sensibilità delle persone, anche non strettamente animaliste, è oggi cambiata riguardo a certe tematiche. E infatti sono state numerose le segnalazioni, sia in Comune sia all’Enpa, di quanto fatto dal cacciatore, dotato di regolare licenza. 

“Mi è stato garantito dal diretto interessato che non si ripeterà più – ha dichiarato il sindaco alla stampa locale – gli voglio credere e mi auguro davvero che sia così perché oggi come oggi una cosa del genere è inaccettabile nei confronti della sensibilità di tutti”. C’è oltretutto il timore, per una località fortemente turistica come la Valmasino, che episodi di questo genere facciano cattiva pubblicità agli occhi di potenziali visitatori.