Usuraio e prestanome per i clan Altri guai per l’ergastolano Iaconis

È comparso nuovamente davanti al giudice Bartolomeo Iaconis, 64 anni di Appiano Gentile, già detenuto con una condanna all’ergastolo, diventata definitiva, come mandante dell’omicidio di Franco Mancuso, avvenuto nel 2008 a Cadorago. Questa volta, per il filone di indagine della Dda di Milano, che ha fatto seguito all’operazione “Cavalli di razza“, già sfociata a novembre in 54 arresti. A Iaconis vengono contestate numerose condotte riconducibili a un contesto associativo, e in particolare relativo alla locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco. È accusato di aver gestito i suoi affari nonostante fosse detenuto in carcere, impartendo disposizioni ai suoi uomini. Tra gli ordini giunti da lui, ci sarebbe anche un violento pestaggio nei confronti di un soggetto debitore di somme di denaro. È inoltre accusato di essere amministratore di fatto, per il tramite dei suoi uomini di fiducia, di numerosi esercizi commerciali intestati fittiziamente a terzi e di aver praticato prestiti a usura.

Dalle indagini, coordinate dai sostituti procuratori della Dda di Milano Pasquale Addesso e Sara Ombra, sarebbe inoltre emerso un sistema di raccolta di denaro necessario a mantenere la sua rete e le famiglie di detenuti. L’ordinanza di custodia, che ha fatto seguito a quella già emessa a novembre, gli era stata notificata a maggio, e ieri è stata fissata l’udienza preliminare davanti al Gup di Milano, Lorenza Pasquinelli. Contemporaneamente a Como è in corso il processo dibattimentale per 11 dei 54 indagati della prima fase dell’indagine, mentre altri hanno scelto il rito abbreviato a Milano.Paola Pioppi