Da Siena a Turate, coinvolto in una rete di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di connazionali pakistani, che nelle ultime ore lo ha condotto in carcere. Qaiser Raza, 33 anni, accusato di tentato sequestro di persona a scopo di estorsione, è stato rintracciato dalla Squadra Mobile di Como a Turate, e arrestato in esecuzione di un provvedimento di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che ha raggiunto 9 persone. Secondo le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Siena, quattro indagati farebbero parte, con vari ruoli, di una associazione che organizzava l’ingresso illegale di più connazionali irregolari, mentre gli altri avrebbero un ruolo di concorso a vario titolo. Le indagini erano partite un anno fa, da un’aggressione a due pakistani da parte di più persone, successivamente ritenute appartenenti al gruppo criminale.
Erano poi emersi tentativi di sequestro di persona, avvenuti a Siena, per ottenere altri soldi per il viaggio verso l’Italia. Le indagini, oltre a episodi di rapina ai danni degli immigrati irregolari, avrebbero svelato il tragitto del viaggio per arrivare in territorio italiano, attraverso la cosiddetta rotta balcanica dietro l’esborso di ingenti somme di denaro, versate tramite un gestore di un negozio di money transfer di Atene, a favore di alcuni componenti del consorzio criminale radicato in Siena ma con basi logistiche in Grecia e Bosnia. All’arrivo in Italia, gli immigrati sarebbero stati sottoposti ad aggressioni, minacce ed estorsioni, per ottenere altro denaro. Uno degli immigrati era stato trovato in un appartamento del centro di Siena, tenuto sotto sequestro da 3 connazionali, per un contestato debito di duemila euro. La Polizia ha poi accertato come numerosi altri pakistani irregolari venissero presi in carico nella provincia di Siena, trovandogli alloggio, guidandoli nelle pratiche all’ufficio immigrazione della Questura e facendo loro assegnare una temporanea sistemazione in attesa della formalizzazione della richiesta di protezione internazionale.