"Un declino . Pochi vogliono cimentarsi"

Uno studio evidenzia che il calo dell'imprenditoria giovanile è causato dal calo demografico e dal minor desiderio di cimentarsi nel settore. La burocrazia e l'attrattività di un territorio sono ulteriori ostacoli. Entro il 2050 le imprese giovanili potrebbero diminuire del 39,5%.

Meno giovani, ma anche minor desiderio di cimentarsi nel settore dell’imprenditoria sono alcune delle motivazioni che spiegano il calo dell’imprenditoria giovanile, dato preoccupante per il futuro dell’economia. "Uno studio condotto dall’Istituto Tagliacarne – commenta il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Roberto Saccone – sui motivi del fenomeno, evidenzia che, nel 61% dei casi, il declino è stato causato dal calo del desiderio dei giovani di cimentarsi nel settore dell’imprenditoria. Per il restante 39% è stato invece causato dal calo demografico della popolazione under 35 che, in soli 10 anni, è diminuita dell’8,8% (del 4,6% in provincia di Brescia). Tra le altre cause, si registra anche il crescente timore, tra i giovani, riguardo al possesso di adeguate competenze richieste per avviare un’impresa e, soprattutto, per rimanere competitivi sul mercato. La complessità della burocrazia rappresenta, poi, un ulteriore ostacolo che scoraggia molti giovani imprenditori, preoccupati soprattutto della gestione dell’impresa nella fase post-apertura". Conta anche l’attrattività di un territorio. "Come si può constatare nella vicina Milano, dove dal 2021 sono tornate a crescere le imprese giovanili (cosa che non si verificava più dal 2014), quando un territorio è in grado di attrarre un pubblico giovanile per i più svariati motivi, automaticamente è anche capace di generare nuova imprenditorialità". Le previsioni? Entro il 2050 le imprese giovanili, in Italia, potrebbero diminuire ancora del 39,5% rispetto al 2012.