SUSANNA ZAMBON
Cronaca

Ucciso a coltellate in Sardegna, i familiari: "Noi vivremo per sempre all’ergastolo"

Chiavenna, la reazione dei genitori alla 'mite' condanna dell’assassino di Nicola Della Morte, ucciso a 23 anni

Nicola Della Morte con la fidanzata Eleonora

Chiavenna (Sondrio), 28 ottobre 2019 - Sono passati 18 mesi dall’uccisione di Nicola Della Morte, una morte assurda, un omicidio senza un vero movente, una coltellata al cuore senza un perchè. E dopo un anno e mezzo ai familiari di Nico, la cui vita si è congelata a 23 anni in Sardegna, è arrivata un’altra coltellata al cuore. Sì, perchè al suo assassino, Daniele Ventriglia, reo confesso, è stata comminata una pena a 15 anni e 6 mesi di reclusione grazie alla scelta del rito abbreviato. Poco, troppo poco, e i familiari non ci stanno.

Partiamo dalla vicenda, che risale al mese di maggio dell’anno scorso, il 2018. Era una serata tranquilla e di festa, Nicola Della Morte da qualche tempo viveva in Sardegna insieme alla fidanzata e alla famiglia di lei, che gestiva un ristoro legato alla squadra calcistica Ottava, per cui giocava. Ventriglia, 25enne originario di Carbonia ma residente nella borgata sassarese di Ottava, per diverse ore dopo l’omicidio ha tentato di sfuggire all’arresto. Poi, arrestato, ha confermato tutto: fra lui e Nicola non scorreva buon sangue; avevano litigato un mese prima e da allora minacce, accuse e insulti non si erano mai fermati. Quella domenica notte, mentre Nicola festeggiava con amici e compagni la fine della stagione calcistica della squadra in cui giocava, l’Ottava, Ventriglia aveva deciso di regolare i conti. Era uscito di casa con due coltelli da cucina in tasca ed era andato ad affrontare il rivale al circolo della Polisportiva Ottava. Aveva subito attaccato briga con tutti, voleva provocare la reazione di Nicola, e c’è riuscito. I due si erano scontrati a parole.

Poi erano usciti dal locale e dopo pochi passi Ventriglia aveva colpito il giovane calciatore con una coltellata, all’improvviso, senza dargli alcuna possibilità di difendersi. Per Nicola Della Morte, operaio impiantista di Chiavenna, arrivato in Sardegna per amore della fidanzata Eleonora (figlia del presidente della squadra di calcio Ottava), la coltellata fu fatale. «Sì, ho ucciso Nicola Della Morte. Ce l’avevo con la famiglia Sanna, volevano farmi portare via mia figlia», raccontò poi Ventriglia al gip del Tribunale di Sassari, Gian Cosimo Mura, confermando la confessione già resa agli inquirenti dopo l’arresto. E pochi giorni fa l’udienza preliminare: il 25enne, grazie allo sconto di un terzo previsto dalla scelta del rito abbreviato, se l’è cavata con 15 anni e 6 mesi di reclusione. Il Pm, Maria Paola Asara, aveva chiesto 16 anni di reclusione per omicidio premeditato, contestata anche l’aggravante dell’uso del mezzo insidioso. Una condanna che non accontenta i familiari di Nico. «Troppo poco, per noi è un’altra accoltellata al cuore – dice papà Remo -. L’assassino presto sarà libero, noi vivremo per sempre all’ergastolo».