
Alcuni turisti per le vie centrali di Livigno (National Press)
Livigno, 3 gennaio 2017 - Manca la neve e il turismo soffre. I giorni di Capodanno hanno rappresentato un’eccezione, con il tutto esaurito registrato dalle principali località turistiche della provincia di Sondrio. A confermarlo le lunghe code di rientro nella giornata di domenica 1 gennaio, con la statale 38 dello Stelvio intasata dalle auto di chi ha scelto di trascorrere un paio di giorni nel periodo di San Silvestro in Valtellina e Valchiavenna. Finito il principale periodo di feste, però, quasi tutte le zone turistiche si sono svuotate.
«La mancanza di neve ci sta facendo soffrire particolarmente – afferma infatti Erio Galli, titolare, tra gli altri, dell’Hotel 4 stelle Bivio di Livigno -. Mancano completamente i turisti dello “skipass free“ (l’offerta che prevede di sciare gratis alloggiando per almeno tre notti negli hotel e per una settimana in appartamenti del Piccolo Tibet, ndr.) che rappresentano per noi un grosso indotto. Ma senza neve non si scia, quindi tutta quella fetta di villeggianti manca. Una circostanza che ci sta danneggiando fortemente. Sotto Capodanno è andata bene, pienone anche al nostro ristorante con cucina rinomata in Valle, ma sono i tre giorni “canonici“ in cui facciamo fatica ad accontentare tutte le richieste. Ma si tratta solo di pochi giorni. Ora non ci resta che sperare che arrivi la neve».
«Non è una stagione indimenticabile, la mancanza della neve si sente – afferma Marcella Dei Cas, titolare dell’albergo San Lorenzo di Bormio, che presto inaugurerà i lavori di ristrutturazione effettuati per offrire sempre migliori e maggiori servizi ai clienti – ma fortunatamente il nostro è un albergo storico con una clientela affezionata da anni. I clienti, quindi, non mancano. Se nevicasse sarebbe meglio».
Male anche a Madesimo, non solo per la mancanza di neve sulle piste, sopperita in parte dai cannoni che hanno permesso un innevamento almeno parziale, ma per la mancanza di atmosfera che il manto bianco crea nel periodo natalizio. «Manca l’attrazione principale – afferma infatti Cristina Clerici dell’albergo «Bel Sit» – e rispetto agli anni passati la differenza si sente. Non c’è l’atmosfera, i bambini non possono slittare, tante famiglie hanno scelto di andare altrove. Il problema della strada, invece, tocca il turismo ma poco gli alberghi, è soprattutto chi ha le seconde case che sta evitando la Valchiavenna per non incappare ogni fine settimane in code interminabili. Speriamo che la situazione migliori».