"Torneremo ai livelli del 2019 l’anno venturo o nel 2024" Le previsioni del direttore Pinna

Anche il turismo dovrà continuare a "convivere" col Covid 19 e gli operatori dovranno continuare ad ingegnarsi per trovare formule capaci di far breccia. "Senza dubbio, quest’anno gli operatori e le destinazioni turistiche non potranno operare in quella che si chiama la fase del “turismo post-Covid”. Anzi, si continuerà ad operare nella fase “turismo nel Covid” – dice Roberto Pinna, direttore del Consorzio turistico Sondrio & Valmalenco -. Il recupero ai livelli del 2019, nella migliore delle ipotesi, non si avrà fino al 2023 e nella peggiore delle ipotesi si slitterà al 2024. È chiaro che le destinazioni e gli operatori turistici dovranno continuare a far fronte ad una situazione complessa ed imprevedibile. Nelle settimane finali dell’anno abbiamo visto innumerevoli, e sicuramente autorevoli, previsioni di quali saranno le tendenze e le innovazioni nel turismo per il 2022. È evidente che la realtà del turismo del nostro territorio non è la stessa di altre destinazioni competitor".

Che tipo di turismo avremo? "Sicuramente la seconda parte del 2022 sarà ancora segnata dal turismo nazionale e dal turismo di prossimità, anche se avremo un incremento di stranieri. Lo smartworking è ancora una realtà e ha fatto crescere le vacanze brevi, quelle di 2, 3 giorni, in destinazioni accessibili in poco tempo. Si prevede conseguentemente che le persone realizzeranno da 3 a 4 vacanze nell’arco dell’anno, includendo ovviamente, la classica vacanza principale. Scappare dalla quotidianità, rigenerarsi, riposarsi resterà un reale bisogno, già percepito nel precedente anno. La tendenza delle micro-vacanze, soprattutto in primavera ed autunno continuerà nel 2022. Questo implicherà il bisogno di trovare delle destinazioni aperte, con servizi di ospitalità, ristorazioni ed attività turistiche operative. Perché la vacanza è associata al benessere".

Fulvio D’Eri