Tangenziale di Tirano Crosio suona la sveglia

L’esponente di Fratelli d’Italia in vista dei Giochi: "Non si vedono operai al lavoro"

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Il cantiere c’è, ma le ruspe non hanno ancora incominciato a lavorare a Tirano per realizzare la tanto agognata tangenziale, una delle opere messe in cantiere in vista delle Olimpiadi 2026. Lo denunciano a gran voce i rappresentanti di Fratelli d’Italia di Sondrio che intendono muoversi "nei Palazzi di Roma per ottenere chiarimenti in tema di infrastrutture sul territorio provinciale, a seguito delle preoccupanti dichiarazioni emerse nel corso dell’assemblea annuale di Confartigianato Imprese Sondrio dove è uscito che molte opere olimpiche siano in una situazione di stallo", una su tutte la tangenziale di Tirano. "Restiamo basiti nel prendere atto che i nostri rappresentanti a Roma – dice Nicola Osmetti, responsabile della comunicazione di Fratelli d’Italia Sondrio - non sappiano spiegarsi il motivo per cui i lavori per la tangenziale di Tirano, peraltro già appaltati, non siano ad oggi ancora partiti".

Jonny Crosio rincara la dose. "Crediamo che la sede dove chiedersi come mai i lavori per la realizzazione della tanto attesa tangenziale di Tirano non siano ancora iniziati non è quella della dell’associazioni artigiani di Sondrio, durante l’assemblea generale. Come crediamo sia sbagliato puntare il dito verso l’amministrazione provinciale, e il suo presidente, orfana di un’adeguata struttura politico amministrativa dopo il disastro della legge Delrio, e deludente nel suo governo, invece di attivarsi con un’azione incisiva sia a Milano che a Roma". Da Sondrio, il partito intende interessare quindi i gruppi parlamentari di FdI di Camera e Senato per coordinare un’iniziativa presso le sedi e gli enti preposti alla realizzazione dell’opera. "Mi rivolgo direttamente ai parlamentari Del Barba e Della Vedova (tiranese doc, ndr.) - che nell’ormai lontano 1 gennaio 2017 dichiaravano sulla stampa locale che le mie preoccupazioni sui ritardi erano solo strumentali - conclude Crosio -. Sono passati 2000 giorni da quelle esternazioni. Ed oggi siamo ancora a chiederci come mai i lavori non siano ancora iniziati". Fulvio D’Eri