Cavalcavia crollato ad Annone: il prefetto convoca un tavolo sulla sicurezza delle strade

Il prefetto di Sondrio ha contattato i verticci Anas per chiedere una ricognizione sullo stato di sicurezza delle strade valtellinesi

Le dimensioni del disastro ad Annone Brianza

Le dimensioni del disastro ad Annone Brianza

Sondrio, 30 ottobre 2016 - E' ancora chiusa e non si sa al momento quando potrà essere riaperta (forse martedì) la strada statale 36 nel tratto in cui è crollato il cavalcavia ad Annone Brianza, in provincia di Lecco. Per chi vuole raggiungere la Valtellina, disposta l’uscita obbligatoria Erba-Como, mentre per chi proviene dalla provincia di Sondrio l’uscita è quella di Pescate.

Giuseppe Mario Scalia (Orlandi)
Giuseppe Mario Scalia (Orlandi)

Ma la tragedia ha destato grande preoccupazione anche in Valle dove, il prefetto Giuseppe Mario Scalia, ieri ha contattato il capo compartimento Anas della Lombardia, Giuseppe Ferrara, per chiedere una ricognizione sullo stato di sicurezza delle strade statali che percorrono la provincia di Sondrio, al fine di scongiurare il ripetersi di simili, drammatici, episodi. Sulla base dei dati Anas il prefetto, inoltre, ha intenzione di convocare al più presto una riunione a cui parteciperanno tutte le istituzioni locali in modo da sviluppare una strategia mirata per garantire una costante manutenzione di strade e viadotti. E, l’istituzione di un tavolo sull’argomento sicurezza, è anche al centro degli interessi del presidente della Provincia di Sondrio, Luca Della Bitta, che caldeggia l’incontro per garantire un monitoraggio puntuale delle strade valtellinesi e valchiavennasche.

Sulla vicenda è tornato anche il senatore valtellinese Jonny Crosio (Lega Nord): «Il giorno dopo una tragedia che non doveva accadere si assommano dolore e rabbia - commenta - per le vittime e perché tutti noi sappiamo che non è stata una tragica fatalità da imputare al destino».

«Le responsabilità sono evidenti e devono essere accertate in tempi brevi: i cittadini hanno il diritto di sapere, perché non è accettabile che un manufatto del genere possa cadere sulla testa di chi si trova malauguratamente a passarci sotto - prosegue il senatore -. Tutti sappiamo che le infrastrutture, una volta realizzate, vanno costantemente controllate e monitorate, soprattutto in presenza di carichi di traffico eccezionali qual è il caso delle strade lungo la direttrice Milano-Lecco- Sondrio. Ho sollevato più volte il problema della manutenzione: per Anas è più semplice declassare un’arteria e abbassare i limiti di velocità anziché sistemarla per garantire la sicurezza a 90 o a 110 chilometri orari. Questa tragedia - conclude - suona come un campanello d’allarme: sono molto preoccupato per il futuro. La scelta del Governo di cancellare la legge obiettivo e la sistematica riduzione dei trasferimenti a Province e Regioni non potranno che aggravare una situazione già molto difficile».