Sondrio, caso pacchi nel cestino. Non sono della Croce rossa italiana

Parla la responsabile del sodalizio dopo il ritrovamento dei biscotti destinati ai poveri nella spazzatura

I biscotti buttati nell'immondizia

I biscotti buttati nell'immondizia

Sondrio, 28 marzo 2015 - Assistenza mensile di oltre duecento persone bisognose da Berbenno a Piateda, attraverso la distribuzione di pacchi viveri. Il lavoro della Croce rossa nel distretto sondriese è importante, costante e attento. «Non distribuiamo merce scaduta e la dicitura che riportano i nostri pacchi è diversa», specifica il presidente Cri Giuliana Gualteroni, per cercare di dare risposta al mistero dei pacchi di alimenti (biscotti e altro), con la scritta «Aiuto Ue. Prodotto non commerciabile», ritrovati in un bidone dell’immondizia in via Giuliani a Sondrio. «I nostri aiuti vengono dati solo su segnalazione dell’Ufficio di piano (non a pioggia) e abbiamo un accreditamento con l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) che, tra l’altro, per il momento, è ferma. In sostanza, ad eccezione della pasta, da inizio del 2015, non sono arrivati altri viveri Ue in Valle. Tanto che abbiamo chiesto a Iperal di poter fare una raccolta apposita che ci sta consentendo di proseguire nella distribuzione: il bisogno, purtroppo, non si ferma».

Inoltre la Croce rossa, con il suo comitato, organizza periodicamente eventi, come il torneo di burraco, il cui ricavato viene utilizzato per l’acquisto di beni primari quali latte, olio, tonno, scatolame vario. «L’anno scorso una grossa mano è arrivata dalla Caritas e dalle dame di San Vincenzo, con i pacchi vivere della Fondazione Tirelli», conclude la presidente, specificando che tutta l’attività che Cri porta avanti è pianificata e conseguente a riunioni mensili con le altre associazioni/enti/uffici, per verificare le liste ed evitare sovrapposizioni e eventuali abusi. È quindi verosimile che il gesto dell’altro giorno sia opera di qualche soggetto, beneficiario di aiuti, non pienamente in sé.