PAOLA PIOPPI
Cronaca

"Soldi raccolti per il terrorismo" Ma i giudici smontano l’accusa

Como, diversi assolti e gli altri imputati condannati ma solo per esercizio abusivo d’attività finanziaria

di Paola Pioppi

Davanti alla Corte d’Assise di Como, erano comparsi in 13, accusati di aver raccolto denaro per finanziare il terrorismo in Siria, e di esercizio abusivo di attività finanziaria. Quasi tutti di origine siriana, tranne la moglie italiana di un imputato. Ma ieri, a conclusione del dibattimento che si era aperto a luglio, sono decadute tutte le aggravanti di terrorismo e di transnazionalità delle condotte, riconoscendo solo la responsabilità di abusivismo finanziario utilizzando il sistema "hawala". La sentenza di condanna è stata letta a carico di sei imputati, prosciogliendo gli altri in quanto "il fatto non sussiste".

Cinque anni di reclusione per Anwar Daadoue 51 anni, residente in Sardegna, 3 anni e 4 mesi per Subhi Chdid, 43 anni residente a Pontelambro, un anno e 4 mesi per Ahmed Hussain, 30 anni di Milano e un anno per Cristina Agretti, 45 anni di Colico, entrambi con pena sospesa, e infine 6 mesi per Youssef Chaddad, 44 anni di Pontelambro e per Abdulhalim Alkatib, 44 anni di Erba. Assolti Ayoub Chaddad, 42 anni di Pontelambro, Mulham Shadad, 38 anni di Muggiò, Rami Chaddad, 41 anni di Erba, Manaf Kalifeh, 31 anni di Vicenza, Mehsen Alshakka, 48 anni di Segrate, Hassan El Mogharbel, 55 anni di Parma e Mouna Farih, 35 anni di Brembate. L’indagine era stata portata avanti dalla Dda di Brescia, che assieme allo Scico della Guardia di finanza – il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità – riteneva che gli imputati avessero contribuito a finanziare attività di terrorismo, raccogliendo denaro da inviare ai combattenti di Al Nusra in Siria. Il processo si è giocato su due aspetti essenziali: da un lato dimostrare che quel denaro, protagonista di una quantità di conversazioni che all’epoca erano state intercettate, o di informazioni raccolte dal militare infiltrato, fosse veramente esistito, e materialmente inviato in Siria. Dall’altro, che gli ipotetici gruppi che ne hanno beneficiato, fossero effettivamente qualificabili come terroristici.