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Ricorso al Tar bocciato. Caffè amaro per il barista
La disfida del dehors. Una battaglia, legale, da marciapiede. Lo spazio per allargarsi fuori dal negozio: oggi c’è, domani no. Non basta un sindaco: serve un giudice. L’area è pubblica, ma al centro della tenzone c’è la difesa di un interesse privato.
I fatti, intanto: nel pieno dell’emergenza Covid un commerciante di Lecco aveva ottenuto la concessione sugli spazi di fronte a un altro negozio; passata l’epidemia, con il nuovo regolamento comunale, il diritto era saltato. Di qui il ricorso ai giudici Tar. Esercente contro sindaco. Primo effetto: norme sospese e dehors riconquistato. A tempo, però. Dopo essere entrati nel merito i magistrati del Tribunale amministrativo di Milano hanno accolto la linea del Comune. Negoziante bocciato, area contesa sparita di nuovo. La notizia, e la sentenza, sono di ieri. "I giudici Tar della Lombardia di Milano in parte hanno dichiarato inammissibili e in parte hanno respinto i ricorsi presentati contro il Comune di Lecco da un pubblico esercente, che pretendeva di mantenere i tavolini in centro, in piazza Mario Cermenati, in difformità dai criteri generali adottati e non avendo un affaccio diretto sulla piazza – spiegano da Palazzo Bovare, sede del municipio lecchese -. Più in generale, la sentenza sottolinea l’impossibilità di vantare diritti consolidati a fronte dell’entrata in vigore di un nuovo regolamento: una concessione precedente, ormai scaduta, effettuata per ragioni legate al periodo Covid o a precedenti prassi in materia, non può costituire motivo di mantenimento della situazione precedente". Il nuovo regolamento, approvato nel 2023, ora può entrare in vigore. "L’obiettivo – proseguono dal Comune - era e resta sempre quello di bilanciare lo spazio a disposizione dei cittadini e degli esercizi". D.D.S.