REDAZIONE SONDRIO

Restituito alla famiglia il corpo dell’alpinista

Si è svolta ieri mattina, all’obitorio dell’ospedale sondriese, la ricognizione cadaverica sul corpo del 58enne bergamasco Luigi Galizzi, vittima l’altro pomeriggio di una terribile caduta da una cascata di ghiaccio che stava scalando con altri 4 amici in Val di Mello, a 1700 metri, in territorio di Val Masino. Dopo gli accertamenti del Sagf-Soccorso alpino della Guardia di Finanza, che avrebbero escluso concause, ovvero responsabilità di altri, il magistrato di turno, Stefano Latorre, ha dato il nulla osta per la consegna della salma alla famiglia per il funerale, al quale fare seguire la sepoltura o la cremazione. Dalle indagini è emerso che si è trattato di un tragico incidente e, pertanto, gli inquirenti non hanno disposto l’autopsia.

"Ciao papà - affida il suo saluto ai social il figlio Daniele - ti ricorderò per sempre, ti voglio bene". E Antonietta Roncalli, la moglie del fabbro in pensione di Almenno San Salvatore: "La tua passione ti ha portato via da noi. Adesso scala le montagne più alte del paradiso". L’amico Antonio Rota ricorda: "Ho avuto l’onore di fare due uscite su roccia, la prima é stata sulla Grignetta la Segantini, mi hai dato dei consigli utilissimi, che mi sono rimasti per sempre, come muoversi in parete con corde (da prima) ed altro. Sei stato un uomo e amico. Chiunque ti avrebbe voluto come capo cordata. Mi avevi regalato 2 chiodi da roccia fatti da te, li terrò pensandoti quando li vedo. Da lassù proteggi i miei passi, sulle nostre montagne, ciao Gigi".

Michele Pusterla