di Michele Pusterla
In pieno lockdown, il giorno di Pasqua di un anno fa, in bici nella città deserta, di prima mattina, si sta recando da un anziano congiunto per portargli alcuni viveri. Due pregiudicati, approfittando della mascherina indossata per l’emergenza Covid, accerchiano la donna e afferrano la borsa che trasporta nel cestino della due ruote. La vittima prova a reagire, ma non riesce a resistere ai due uomini che la strattonano e, facendole perdere l’equilibrio, la fanno cadere impossessandosi del suo portafogli. Mentre la vittima è a terra (prognosi di 15 giorni) i due malviventi si danno alla fuga. Nell’allontanarsi dal luogo della rapina cercano di evitare le strade principali, ma non riescono a evitare di essere ripresi da alcune telecamere e così adottano due differenti tecniche per sfuggire all’occhio elettronico: il primo, continuando a tenere il volto coperto, appena accortosi della telecamera gira la faccia; il secondo, scopertosi il viso, si muove radente al muro. Continuano con questa tattica per le vie deserte della città, sino a raggiungere l’abitazione di uno dei due distante circa 500 metri.
Partendo dalla descrizione della derubata, non accurata perchè i due erano travisati, l’attenzione dei carabinieri del luogotenente Antonio Sottile si rivolge ai pregiudicati del posto. Vengono analizzati numerosi filmati, si passano al setaccio immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza, si confrontano le foto segnaletiche di chi ha precedenti, si scopre che due sospettati si erano trattenuti, poco prima del colpo, a parlare con una terza persona e che uno dei due aveva pure rubato un’e-bike, poi nascosta in un cortile. Gli aggressori vengono arrestati e, l’altro giorno, il Tribunale li ha condannati per rapina pluriaggravata in concorso e il più giovane anche per furto: 4 anni e 4 mesi con 1600 euro di multa a Sonny Calvasina, 27 anni, e 4 anni e 1200 euro di multa a Genesio Rusconi, 42 anni, residenti a Morbegno, giudicati con rito abbreviato.