Nel processo a carico di Antonio Milia (foto), in corso davanti al Tribunale Militare di Verona, sono stati ascoltati tutti i medici che lo hanno avuto in cura nell’ultimo anno, prima di commettere l’omicidio del suo superiore, il comandante della stazione di Asso, luogotenente Doriano Furceri, ucciso a 58 anni da tre colpi di pistola la sera del 27 ottobre 2022, all’interno della caserma. In tutto sette testimoni: tre della commissione medica militare, che lo avevano dichiarato adatto a rientrare in servizio dopo un periodo di malattia, e altre tre psichiatri, rispettivamente dell’ospedale Sant’Anna, dove era stato ricoverato alcuni mesi prima, dell’Arma dei carabinieri e del Centro Psicosociale. Considerazioni e valutazioni che hanno reso probabilmente necessaria una integrazione di perizia psichiatrica, rispetto a quanto già fatto in sede di incidente probatorio, dal quale non sarebbe emerso con sufficiente chiarezza la capacità di intendere e volere al momento dell’omicidio, aspetto fondamentale per procedere nel giudizio. Il processo prosegue tra un mese. Pa.Pi.
CronacaProcesso Milia, sfilano i medici che curavano il carabiniere