Dario Piasini sfida l’età e la fatica. Giro dell’Uzbekistan in bici a 74 anni: "Era la mia impresa incompiuta"

A quasi due decenni dalla sua Como-Pechino: "Per un infortunio saltai il Paese asiatico. Era un tarlo che mi perseguitava, mi sono deciso"

Dario Piasini ci riprova a conquistare l'Uzbekistan in bici dopo l'infortunio che lo ha fermato la prima volta

Dario Piasini ci riprova a conquistare l'Uzbekistan in bici dopo l'infortunio che lo ha fermato la prima volta

Poggiridenti (Sondrio), 24 aprile 2024 –  Dario Piasini e un’avventura fantastica per chiudere i conti col passato. Il settantaquattrenne ciclista-viaggiatore o ciclista-pensionato valtellinese, come ama definirsi lui, è infatti salito un’altra volta in sella alla sua bicicletta da corsa per effettuare uno di quei suoi lunghi viaggi alla scoperta di mondi e orizzonti, di nuove culture, di volti, di cibi e di usanze. La sua grande passione. Grazie alla bici ha potuto crescere, capire e apprezzare le peculiarità di popoli lontani. Stavolta la meta è l’Asia centrale.

Sono state tante le avventure e le imprese di Dario Piasini nel corso degli anni, sempre in sella a una bicicletta: dalla mitica Como-Pechino, lunga 14.000 chilometri lungo la via della seta in 93 tappe riprese dall’organizzazione di Overland e trasmessa sulla Rai, agli indimenticabili viaggi in Kazakistan, nei Paesi Baltici, in Ucraina, in Cina o l’avventura da Lhasa a Katmandu. Tanti chilometri macinati a partire dai 35 anni, quando scoprì l’amore per le due ruote, che non ha più lasciato. Dopo gli inizi in mountain bike, Dario ha scelto di dedicarsi anima e corpo alla bici di corsa e, per alcuni anni, ha gareggiato, soprattutto nelle cronometro. Poi ha scoperto la bici come strumento ideale per scoprire luoghi lontani, usi e costumi.

Da qualche giorno, dopo un’attenta programmazione e dopo aver espletato tutte le formalità burocratiche, Dario è partito per la nuova avventura, meta l’Uzbekistan, uno dei Paesi dell’Asia centrale più ricco di storia e di cultura, per un "viaggetto" di 1000 chilometri che racchiude però tanti significati. Una chiusura del cerchio alla quale Piasini pensava da molto tempo, da quando nel suo viaggio sulla via della seta, un infortunio gli impedì di compiere proprio quel tratto del percorso.

"Sono partito con la mia amata bici per l’Uzbekistan – ha annunciato Piasini sui suoi canali social,svelando la particolarità di questo viaggio -. Sono passati oramai quasi vent’anni da quando nel lontano 2005 durante la “Como-Pechino”, dopo una caduta con relativa lussazione a una spalla, fui costretto al momentaneo rientro in Italia raggiungendo il resto del gruppo a Biskek (Kirghizistan), per concludere poi quella magnifica avventura a Pechino. Da allora ho percorso praticamente tutta l’Eurasia, con altri bei progetti, ho visitato tanti Paesi e vissuto altre splendide avventure, ma ho sempre avuto un tarlo che mi perseguitava, quello di tornare a percorrere quella parte mancante: l’Uzbekistan, culla di una grande civiltà con città quali Bukhara, Samarcanda, Khiva e la capitale Tashkent, mete turistiche molto frequentate".

Partito da Khiva, Piasini scenderà nei prossimi giorni verso il confine col Tagikistan, rimanendo però sempre in Uzbekistan, per poi risalire fino alla meta finale di Tashkent, dopo un migliaio di chilometri, tutti percorsi in sella alla sua bicicletta. "Con me ci sono Gabriele, amico e medico al seguito, e, per la prima volta, mio fratello Sergio. Dopo la passerella sotto le mura di Khiva, si comincia a fare sul serio con l’attraversamento del Kyzyl desert verso Bukhara…". E poi via verso la meta, sempre in bici e sempre con quella grande passione, quella di voler scoprire il mondo, che l’ha folgorato anni fa e che non lo ha più abbandonato.