"Più rispetto ai diritti dei disabili. No ai tagli previsti dalla Regione"

Enti del terzo settore di Sondrio chiedono ai sindaci intervento per difendere i diritti delle persone con disabilità contro tagli al fondo per la non autosufficienza approvati dalla Regione Lombardia.

Più rispetto per i diritti dei disabili. Gli Enti del terzo settore della provincia di Sondrio hanno scritto a tutti i sindaci e agli assessori ai Servizi sociali dei Comuni della provincia di Sondrio per chiedere un intervento e garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità. Sono 6 le organizzazioni delle persone con disabilità in Valle attive su questo fronte, fondazione Gfb, Uildm Sondrio, Dappertutto, Gruppo della Gioia, Orizzonte Cooperativa Sociale e Anffas Sondrio. Insieme continuano la mobilitazione dopo l’approvazione di Regione Lombardia del piano per la gestione del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2024. "Prevede un taglio del contributo per l’assistenza domiciliare che, a partire dal 1° giugno 2024, interesserà più di 7mila persone con grave e gravissima disabilità – dicono in un comunicato congiunto gli enti del terzo settore -. Siamo noi stessi genitori, familiari, caregiver e per questo vogliamo dare voce e consistenza alle forti preoccupazioni.

Il taglio delle risorse applicato da Regione Lombardia, si ripercuoterà inevitabilmente sulla qualità di vita delle persone con disabilità e dei loro caregiver perché se da una parte si auspica l’implementazione di servizi aggiuntivi erogati in forma diretta, dall’altra si delegittima la possibilità di scelta delle persone con disabilità e dei loro caregiver di poter proseguire nella gestione in forma indiretta di progettualità, interventi e sostegni individualizzati riducendo drasticamente le risorse ai caregiver e alle famiglie che già si fanno carico di ulteriori costi per garantire dignità e qualità di vita ai propri cari". Gli enti del terzo settore chiedono ai sindaci di farsi promotore in Regione per "il ritiro o quantomeno la proroga dell’applicazione del provvedimento, o un aumento significativo della propria quota di cofinanziamento del Fondo per la non autosufficienza per poter mantenere equilibrio nel sistema, garantire la continuità dei contributi e permettere nel contempo lo sviluppo e il rafforzamento dei servizi per la domiciliarità". Fulvio D’Eri