
Primo passo per la riqualificazione dell’ex caserma Gnutti di via Crispi. Il consiglio comunale ha approvato il piano attuativo in variante, anche se, per due voti, non è passata l’immediata eseguibilità del provvedimento.
Rispetto al precedente, quello che cambia ora è la natura dell’intervento, perché è prevista la ristrutturazione al posto del risanamento conservativo, da parte della proprietà, la società Nibofin, che ha acquisito l’immobile (4.400 mq) nel 2009. Inoltre, la chiesetta di San Bartolomeo, all’ingresso del monastero divenuto caserma, non sarà ceduta al Comune, bensì resterà un asservimento ad uso pubblico.
Il passaggio in consiglio era necessario per l’iter del progetto, che prevede la trasformazione dell’immobile dismesso in residenze di pregio in pieno centro.
Pur condividendo le finalità, Lega e Forza Italia hanno dato battaglia. "La chiesa viene ritirata per 123mila euro, cifra con cui non si compra neanche un monolocale in centro", l’attacco di Michele Maggi (Lega).
"Doveva essere un mix di funzionalità – dice Paola Vilardi (FI) – invece sarà solo residenziale".
Ad accendere il dibattito anche la scelta del dirigente di non conformarsi al parere negativo dato dalla Soprintendenza.
"Non era vincolante", spiega l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni.
Federica Pacella