CAMILLA MARTINA
Cronaca

Sondrio, riaprire la pesca il 4 maggio: la proposta dell'Ups alla Regione

Il presidente del sodalizio, Valter Bianchini, ha scritto al Pirellone a nome di tutte le associazioni affini della Lombardia

Un pescatore in azione

Sondrio, 22 aprile 2020 - Riaprire la pesca il 4 maggio è la proposta fatta al Pirellone dall'Unione pesca sportiva della provincia di Sondrio, a nome di tutte le realtà affini presenti in Lombardia. Nella lettera inviata alla Regione, il presidente dell'Ups Valter Bianchini scrive: «l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus sta colpendo duramente il nostro tessuto sociale ed economico». «Dopo la fase acuta di tale emergenza, ci stiamo avvicinando a quella che viene definita la “Fase due” che dovrà, in modo graduale, far ripartire non solo le attività economiche, ma anche la vita sociale delle persone, seppure con tutte le accortezze e le misure di sicurezza indispensabili».

«Tra le attività che potrebbero ripartire in sicurezza c'è la pesca ricreativa, un settore da cui dipendono anche importanti interessi economici e occupazionali, dalla manodopera impiegata nelle aziende del ramo alle centinaia di negozi e punti vendita specializzati situati sul territorio lombardo», aggiunge Bianchini. La pratica, che in provincia, annualmente, coinvolge circa 4500 lenze provenienti anche da fuori, è «perfettamente conciliabile con il distanziamento sociale che sarà richiesto anche per il futuro», continua. Anzi «nell’esercizio della pesca tale distanziamento è necessario in misura molto maggiore, perché connaturato alla possibilità stessa di poterla esercitare». Ricordiamo tra l'altro che «la misura di distanziamento di almeno 10 metri in linea d’aria tra pescatori è già prevista dallo stesso regolamento di attuazione del titolo IX "Disposizioni sull'incremento e la tutela del patrimonio ittico e sull'esercizio della pesca nelle acque della Regione Lombardia" della L.R. 5 dicembre 2008, n.31», precisa Bianchini. «Possiamo quindi affermare con certezza che la pesca, oltre a svolgersi in luoghi salubri e privi di pericoli di contagio, non causa alcuna forma di assembramento. Anche gli spostamenti casa – fiume -torrente – possono essere effettuati con mezzo individuale (auto, bicicletta), se non in molti casi semplicemente a piedi, e possono essere giustificati dal possesso del permesso di pesca, rilasciato dal gestore degli specifici bacini regionali di pesca, nonché, (volendo) in aggiunta, dall’utilizzo dell’autocertificazione indicante il corso d’acqua e la località di destinazione».

Affrontare l'isolamento e rimanere per un lungo periodo tra le mura di casa non è stato e non è semplice. «Non serve doverlo fare quando vi sono alternative, come l’attività di pesca, che riteniamo possano essere svolte in quanto compatibili con la situazione sanitaria- conclude- Si confida pertanto, confermandosi in corso il decremento della curva del contagio, in un sereno e favorevole esame della presente nella predisposizione delle prossime misure che verranno adottate a decorrere dal 4 maggio». Camilla Martina