Pertosse fra neonati, dimessi i quattro piccoli pazienti di Sondrio

A renderlo noto è Tommaso Saporito, dg dell’Azienda socio sanitaria territoriale della Valtellina e dell’Alto Lario

L'ospedale di Sondrio

L'ospedale di Sondrio

Sondrio, 15 marzo 2019 -  Pertosse: stanno bene i 4 neonati ricoverati nei giorni scorsi in provincia di Sondrio. Tre di loro sono già stati dimessi mentre l’altro è in via di dimissione. A renderlo noto è Tommaso Saporito, dg dell’Azienda socio sanitaria territoriale della Valtellina e dell’Alto Lario. «La causa dei contagi – ha sottolineato Saporito – è da ricercare nella mancata vaccinazione delle madri»

. Dato che i bambini non possono ricevere alcun tipo di vaccino fino al 60° giorno di vita la soluzione per prevenire il contagio – che potrebbe risultare fatale se contratta prima del compimento del primo anno – è quella di effettuare la profilassi sulle future neo mamme, da praticare nella 28ª settimana di gravidanza. In questo modo il feto riceve gli anticorpi per difendere il futuro nascituro dalla pertosse, preservando il bambino dal contagio. Una volta compiuti i 60 giorni di età i neonati possono essere sottoposti alle vaccinazioni e, quello contro la pertosse, come previsto dalla legge Lorenzin, rientra nei trattamenti obbligatori pena l’impossibilità, per i bambini, di accedere alle scuole mentre, per i genitori inadempienti, è previsto il pagamento di una sanzione. In base alle statistiche, però, i malati dovrebbero essere circa 15. La pertosse viene diagnosticata solo in dopo uno specifico esame del sangue ma, se la malattia si presenta con sintomi lievi, può accadere che non venga emessa una diagnosi corretta. La pertosse è una malattia infettiva di origine batterica molto contagiosa, causata dal batte. Dato che il batterio colpisce, prevalentemente, pazienti con un’età inferiore ai 5 anni è annoverata - come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite – tra le malattie infantili.