L’orso fa paura in Valtellina: fuga dalle malghe

Gli allevatori hanno deciso di scendere con le mucche tre settimane in anticipo "Restare è troppo pericoloso"

un orso (Archivio)

un orso (Archivio)

Campodolcino (Sondrio) -  Era stato facile profeta Davide Trussoni, il presidente della Comunità montana della Valchiavenna quando, nei giorni scorsi, aveva spiegato che con l’orso affamato in libertà tanti allevatori avrebbero lasciato anzitempo le malghe in quota. Così è stato e già nella giornata di ieri dall’alpe Gusone i malgari sono ripartiti verso fondo valle, con tre settimane d’anticipo rispetto alla data di rientro. Del resto non è che ci fossero molte alternative, con il lupo si può tentare di proteggere i capi ricorrendo alle reti elettrificate, ma con l’orso è tutta un’altra storia.

Affamato perchè con l’arrivo del cambio di stagione sta già pensando a farsi una riserva di grasso in vista del letargo invernale, il plantigrado che potrebbe aver sconfinato dal Trentino o dal Canton Grigioni, nell’ultimo mese ha predato una decina di capi in Valle Spluga. Hanno finito per diventare un suo spuntino cinque pecore al Tamborello, tre manze a Montespluga, e una cavalla e un asino all’alpe Gusone. Gli allevatori allarmati si sono organizzati per fare dei turni di sorveglianza durante la notte, ma controllare 400 capi di bestiame in quota si è rivelata un’impresa impossibile per cui in molti hanno deciso, pur controvoglia, di riportare le mucche nelle stalle.

"Sempre meglio che lasciarle in pasto all’orso - spiegano - Abbiamo cercato in ogni modo di proteggerle, ma di fronte a un predatore del genere senza aiuti dalle istituzioni non ci sono difese". Nei giorni scorsi Davide Trussoni si era rivolto alla Provincia per chiedere interventi immediati, invocando chiarezza sulla presenza dei grandi pretatori. Il presidente Elio Moretti ha rilanciato la palla alla Regione, ma per ora al di là delle rassicurazioni sui risarcimenti non sono state prese decisioni sul loro contenimento. Dall’osservatorio di Palazzo Lombardia risultano attivi in provincia di Sondrio un paio di orsi e alcuni esemplari di lupo, diversi dei quali sono giovani maschi che agiscono in modo isolato dopo essersi allontanati dai rispettivi branchi di origine.