Olimpiadi 2026, l'asse Bormio-Cortina resiste

Milano difende le gare di sci nelle due sedi criticate dal Cio

Una gara di sci delle Olimpiadi invernali dello scorso anno

Una gara di sci delle Olimpiadi invernali dello scorso anno

Milano, 31 maggio 2019 - L’asse Bormio-Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026 non si tocca. Parola di Comune di Milano. Ma facciamo un piccolo passo indietro. Nel report sulla candidatura italiana Milano-Cortina dello scorso 24 maggio, il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha criticato la divisione delle gare di sci alpino tra Bormio (gare maschili) e Cortina (gare femminili), suggerendo di organizzarle tutte a Cortina per motivi di costi, ma ieri l’assessore milanese allo Sport Roberta Guaineri, durante la commissione convocata a Palazzo Marino per analizzare il report del Cio, ha sottolineato che «sullo sci alpino diviso in maschile e femminile tra Bormio e Cortina, noi insistiamo». Cosa c’è scritto esattamente nella relazione tecnica del Cio? I vertici olimpici temono che la separazione delle gare tra le piste lombarde e quelle venete «possa far lievitare i costi operativi e le sfide logistiche» e suggerisce, su indicazione della Federazione internazionale di sci, che «Cortina potrebbe essere la sede di tutte le gare di sci alpino ai Giochi». Una sonora bocciatura per la sponda olimpica in Valtellina. 

Peccato che l’asse Bormio-Cortina sia la formula studiata da Lombardia e Veneto - le principali protagoniste della candidatura italiana, perché tirano fuori i soldi per gli impianti - per ripartire nelle due regioni le gare più attese dei Giochi. Una formula messa in discussione dal Cio ma riconfermata dal Comune di Milano. La Guaineri, infatti, spiega che sono due i principali motivi per andare avanti con l’asse Bormio-Cortina. Il primo riguarda «il vantaggio per il tempo atmosferico in caso di cancellazione delle gare». L’assessore spiega che la doppia sede per le gare di sci alpino potrebbe consentire di gestire meglio eventuali problemi meteo a Bormio o Cortina. Il secondo motivo illustrato dalla Guaineri riguarda «il vantaggio di avere piste entrambe al top del ranking internazionale». Il fronte lombardo, inoltre, continua a insistere sul fatto che la pista Stelvio di Bormio sia tra le più gradite dagli atleti, dunque la scelta della Valtellina sarebbe promossa dagli addetti ai lavori, un fattore da tenere in debita considerazione. 

Gli altri punti di approfondire del report del Cio riguardano i problemi sui collegamenti e i trasporti nelle località di montagna e i costi sottostimati per gli impianti di bob di Cortina e di pattinaggio di velocità a Baselga di Pinè. Sul primo punto la Guaineri spiega che «la Regione si è già impegnata a implementare i collegamenti, in particolare quelli su treno». Quanto al costo degli impianti da rivedere, il comitato promotore della candidatura italiana svolgerà un approfondimento, ma non sembrano esserci problemi insormontabili in tal senso.